sabato 14 novembre 2015

Capitolo IX


#73 - Il bambino!

(Presente, stazione dei Custodi, zoo)

L'entità ha permesso all'uomo di avere piena consapevolezza degli eventi che lo hanno condotto sin lì. Adesso è pronto per affrontare il proprio destino.

- Allora è questo che è successo, mi hanno catturato mentre guidavo per andare a... oddio il bambino!
- Non è successo nulla alla donna che darà alla luce tuo figlio, la sua linea temporale è stata congelata dai Custodi, ma non è un processo irreversibile.
- Perché solo adesso? Stavamo insieme già da un anno!
- Dopo averti accompagnato alla stanza della donna, ho lasciato anche io Altrove per tornare qui e manomettere il diagramma dell'allineamento. Ciò ha rallentato il tracciamento da parte dei Custodi, ma sapevo sarebbe stato un rimedio temporaneo e che, presto o tardi, avrebbero triangolato la tua posizione. È successo ciò che doveva accadere.
- Ancora con questa storia del mio destino e del fatto che, a differenza degli altri uomini, non ho possibilità di scelta? Allora dimmi cosa devo fare e finiamola una volta e per tutte con questa storia: voglio tornare da lei!
- Avverrà anche questo, ma prima ti aspetta l'incontro con l'Anziano.

#74 – Libero?

(Presente, stazione dei Custodi, area di contenimento)

L'Anziano ed il suo consigliere sono stati imprigionati nella cella che un tempo ospitava l'umano.

- Anziano, c'è ancora una speranza...
- Parla!
- Ho una spia nel Collegio, presto verranno a liberarci.

Due Custodi della fazione dei liberatori si recano allo zoo della stazione.

- Umano, adesso sei libero!
- Chi siete?
- Quelli che credono in te, Eletto! Andiamo nella sala del comando, il direttorio ci sta aspettando.

#75 – Benvenuto, Eletto!

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il direttorio è costituito dai Custodi della fazione dei liberatori. L'umano è accolto in modo trionfale.

- Benvenuto tra noi, Eletto!
- Eletto? Mi avete catturato, sottoposto ai vostri esperimenti, rinchiuso in una capsula e poi in una gabbia: è così che trattate i vostri eletti? E che fine ha fatto la donna che amo?
- Già da prima della nascita della razza umana, il collegio dei Custodi ha avuto il compito di osservare l'evoluzione degli esseri viventi che popolano il nostro universo...
- Non m'interessa una lezione di storia!
- Volevamo solo farti sapere che abbiamo compreso il nostro errore: interferire nei processi evolutivi delle altre razze in funzione del mantenimento dell'equilibrio.
- E queste sarebbero le vostre scuse? Vi ho fatto una domanda precisa: che fine ha fatto la donna che amo?
- È viva, e anche il bambino che porta in grembo. Vuoi che la portiamo qui?
- No! Sono io che voglio tornare da lei, questo luogo non mi appartiene, e neppure a lei.
- Abbiamo bisogno di te...
- Forse voi  di me, ma io non di voi!

Si manifesta l'entità.

- Fermati! Non sei arrivato sin qui per voltare le spalle al tuo destino...
- Il mio destino è stare con lei!
- Non prima di aver compiuto la tua missione.

I Custodi sono sorpresi. Pur avendo sempre creduto nella profezia, consideravano l'esistenza dell'entità una sorta di leggenda. Il portavoce del direttorio prende allora la parola.

- Fondatore dell'Ordine dei Custodi, grazie per mostrarti a noi.
- Ho scelto di comunicare con voi soltanto adesso perché solo ora siete consapevoli dei vostri errori: dovevate garantire che le forze orientate al caos e quelle volte all'ordine fossero bilanciate, non imporre agli altri esseri viventi un'innaturale forma di ordine.
- Cosa possiamo fare?
- Conducete qui l'Anziano...
- Abbiamo salvato l'eletto, lottato contro i nostri stessi fratelli e dovremmo permettere all'Anziano di riprendere il potere?
- Non può esserci equilibrio ove ci sono fratelli contro fratelli.

#76 - Non sono dei nostri!

(Presente, stazione dei Custodi, area di contenimento)

L'Anziano ed il Consigliere sono nella cella n°11, ove entrano due Custodi della fazione dei liberatori.

- Anziano, sono venuti per noi...
- Ma non sono dei nostri, la tua spia si sbagliava!

Uno dei Custodi si rivolge all'Anziano

- Non deve ringraziare noi, ma l'entità.
- Maledetta creatura, questo deve essere il suo ennesimo trucco!
- Adesso venga con noi.

Il Consigliere si rivolge ai liberatori

- Ed io?
- La sua presenza non è richiesta.
- Liberate anche me! Non ho alcuna colpa, ho soltanto eseguito gli ordini dell'Anziano.

I due Custodi e l'Anziano si allontanano lasciando il Consigliere nella cella.


#77 - Il processo (I)

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

L'Anziano è nella sala del comando, al cospetto del direttorio e anche dei Custodi della fazione che ancora lo sostiene. L'ex capo della stazione avverte la presenza dell'entità, che non tarda a manifestarsi ancora.

Eccolo il mio bambino sperduto. Ti ho fatto condurre qui affinché tu possa ascoltare quanto ho da dire ad ognuno di loro. È tempo che si conosca la verità.  Cari confratelli, in origine, io e l'Anziano avremmo dovuto governare insieme: a lui il governo di quanto orientato all'ordine, a me quello del caos. Ed è stato così, almeno sino ad un certo punto della storia, la vostra storia. Ma fui tradito e gettato nel fuoco eterno che alimenta il nucleo centrale di questa stazione perché non volli condividere con lui la visione ultima delle cose. L'Anziano non poteva sapere, però, che è esattamente questo ciò che doveva accadere. So che ci sono alcuni di voi in questa sala che provano del rancore nei suoi confronti, ma le azioni di chi vi ha comandato sino ad oggi sono state necessarie al compimento della profezia. Non è quindi l'odio il sentimento che voglio che proviate nei suoi confronti. E non è l'odio il sentimento che mi lega a lui. Questa è una storia d'amore, non di odio. Era poco più di un bambino quando lo salvai dal suo pianeta morente: lo crebbi come un figlio, pur sapendo che un giorno avrebbe agito contro di me. E fui io a scrivere la profezia e costituire il vostro Ordine, scegliendovi ad uno ad uno affinché deste vita al Collegio. Se non avete più memoria di chi sia stato quando avevo ancora una dimensione materica è perché l'Anziano ha cancellato gran parte dalle vostre memorie. In questo modo gli è stato più facile avere il controllo su ognuno di voi. Adesso è tempo che venga ripristinato l'equilibrio, ma ciò dipenderà dalla scelta che compirà quest'uomo!

L'uomo ha ascoltato le parole dell'entità e non resiste dall'intervenire con forza.

- La profezia, la missione da compiere, l'ordine, il caos: ma ti rendi conto che hai reso un inferno la mia vita e quella delle persone che ho amato? Sono solo un essere umano, non posso portare sulle spalle il destino dell'universo.
- Ho scelto te proprio perché sei un umano, una creatura in grado di amare a tal punto da oltrepassare i confini della vita.
- Ma questa è la tua storia, non la mia!
- Ti sbagli, dalla scelta che compirai dipenderà anche il futuro della tua esistenza.
- Non si era detto che a me non è stato mai concesso di poter scegliere?
- Non sino ad oggi.
- Allora mi sia permesso di ascoltare cosa ha da replicare l'Anziano. Non so come funzioni qui, ma dalle mie parti abbiamo una cosa chiamata processo.

L'Anziano viene condotto al centro della sala.

#78 – Il processo (II)

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il portavoce del direttorio concede all'Anziano la facoltà di replicare alle accuse.

Fratelli! Grazie per avermi liberato, e grazie anche a chi in questa sala avrebbe preferito che rimanessi segregato per sempre in una cella. Ho ascoltato le parole dell'entità, e chiunque al mio posto sarebbe ora accecato dal desiderio di vendetta. Nulla di più lontano da me. È grazie a tutti voi, nessuno escluso, che ho compreso quanto pericolose siano le menzogne di questo essere. Osservate il diagramma dell'allineamento ormai impazzito: è davvero l'equilibrio che desidera? Farvi arrendere al suo volere, buttare all'aria millenni del nostro incessante lavoro, ecco cosa vuole realmente. E per cosa? Per vendicarsi di me! Vero, fui io a gettarne il corpo nel nucleo, ma solo perché compresi quanto malefiche fossero le sue reali intenzioni. Vero, ero un bambino su di un pianeta morente quando mi raccolse. Non vi ha raccontato, però, che era tra i responsabili della sua distruzione. Vero, mi allevò, ma solo affinché, una volta istruito, potessi essere complice delle sue azioni, plagiato a tal punto da non comprendere più il confine tra bene e male. Vero, sono stato io a dirvi che un Custode, per adempiere alla propria missione, deve ragionare al di là del bene e del male, ponendosi così al servizio di un interesse superiore. Ma fu per proteggervi che cancellai dalle vostre menti il ricordo dei tanti errori commessi perché ingannati dall'entità: non potevo permettere che continuaste ad agire sotto il suo malefico influsso. Tuttavia, il momento è così drammatico che occorre fare appello a quella parte in ognuno di noi che, per troppo tempo, abbiamo sacrificato per il benessere di miliardi di creature in tutto l'universo: il cuore. Lì c'è la verità, e nessuno potrà cancellarla!

L'Anziano si interrompe per guardare negli occhi, ad uno ad uno, tutti i 12 Custodi.

Mai avrei voluto essere al vostro cospetto, fratelli miei, scorgendo nei vostri occhi il sospetto che sia io il cattivo della storia. Ciò mi ferisce enormemente, e ancor di più la consapevolezza del dolore ingiustificato che ha provato questo uomo. Anche se molti di voi ne sono convinti, costui non è l'Eletto, ma solo l'ennesima vittima dell'entità che un tempo fondò il nostro Ordine. Ed è comprendendo il male subito da quest'uomo, infinitamente più grande di quello patito da me, che non desidero più pronunziare parole in mia difesa. Non m'importa quale destino sceglierete per me, sono pronto a sacrificarmi per la causa. Pensate invece alla vita che quest'uomo è stato costretto a vivere: è ciò che egli stesso ha definito un inferno. E per colpa di chi? L'entità sostiene di possedere il dono della visione ultima delle cose. Se ciò fosse vero, era consapevole sin dall'inizio che i suoi genitori sarebbero stati uccisi; che il desiderio di incontrare di nuovo la sua ragazza, tragicamente morta nella linea temporale originaria, lo avrebbe spinto ad alterarla; che sarei stato tratto in errore giudicando colpevole un innocente. Se così fosse, non è certo colpa dell'umano aver posto in essere le azioni che hanno portato allo squilibrio cui oggi siamo chiamati a rimediare, forse il più grave nella nostra storia. Fratelli, c'è solo un colpevole qui, e non sono io.

#79 – Il processo (III)

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)


Ascoltate anche le ragioni dell'Anziano, il direttorio chiede all'umano di pronunziarsi.

Mi è stato detto di non avere scelta, di non averne mai avuta. Eppure è a me che adesso chiedete di giudicare, ovvero scegliere chi sia il buono e chi il cattivo. A me che non sono un Custode come voi, ma solo un essere umano che vuole tornare dalla propria donna e dal figlio che sta per nascere. Credere alle parole dell'Anziano oppure a quelle dell'entità? Preferisco credere all'unico amico che abbia mai avuto, il Direttore. Mi disse che la rabbia non mi avrebbe aiutato nel compiere questa scelta, la prima in tutta la mia esistenza predestinata. La verità è che in questa storia non ci sono buoni e cattivi. Così come in noi umani convivono luce ed ombra, caos ed ordine, così è giusto che l'Anziano e la voce tornino a stare insieme al fine di ripristinare quell'equilibrio che tanto cercate.

Il portavoce del direttorio prende la parola.

Che sia rispettata la volontà dell'Eletto e che venga meno ogni ostilità tra noi Custodi. Per tale ragione, verrà ripristinato il Collegio originario. In merito all'Anziano, che la sua traccia energetica diventi una sola cosa con quella dell'entità che un tempo fondò il nostro Ordine: che il suo corpo venga quindi disgregato gettandolo nel fuoco che alimenta la stazione. Quanto a te, umano, c'è qualcosa che possiamo fare per te?

L'uomo è turbato dalla visione dell'Anziano, ora intento a supplicare la sua pietà, ma non esita a rispondere al portavoce.

Riportatemi a casa, alla vita che ho sempre voluto.

#80 – A casa!

(5 febbraio 2015, quello vero, appartamento dell'uomo)

- Buongiorno amore...
- E non chiamarmi così, lo sai che sono diversamente romantica.
- Devo raccontarti una cosa...
- Anche io...
- Inizia tu allora...
- Si tratta del regalo per il tuo compleanno. Non ho avuto un attimo libero in questa settimana, cosa ne dici se oggi andiamo al centro commerciale e scegliamo qualcosa che ti piace? Non ami le sorprese e sono sicura che prenderei qualcosa di sbagliato, come è successo la scorsa volta...
- Ce l'hai con me ancora per quel maglione?
- Non fingere, lo so che non ti è piaciuto. Non lo hai mai indossato...
- Cara, sei tu il mio regalo più grande...
- Smettila, ancora una frase così e mi potrebbe venire il diabete. Inoltre potrebbe nuocere anche al bambino!
- Sei sempre la solita, dovrei prendermela e invece non riesco a non ridere.
- Lo so, mi ami per questo. E tu? Cosa è che dovevi raccontarmi?
- Ho fatto un sogno incredibile.
- Tipico di te, con la fantasia che ti ritrovi dovresti scrivere un libro, altro che continuare a scribacchiare per quei giornalini.
- Credo tu abbia ragione. In fondo, ho già quarant'anni...
- Quasi 41! Il tuo compleanno è domani.
- Ancora non ci credo.
- Neppure io riesco ad immaginare di stare con uno tanto vecchio.
- Certo che è bello essere appena svegli e ricevere tutti questi complimenti dalla donna che ami!
- Dai, smettila. Non dovevi raccontarmi il tuo sogno?
- Sì, ti era successo qualcosa di terribile...
- Ero ingrassata?
- Non essere così cinica: ero davvero disperato! Lo sai che non...
- Fermati subito! Non dire quella frase! In tanti mi hanno detto di non poter vivere senza di me, ma sono ancora vivi, gli stronzi.
- Tanti? Tanti quanti?
- Non cambiare argomento, sei tu che mi stavi raccontando la tua storia.
- Non ricordo come, riuscivo a raggiungerti in un'altra linea temporale...
- Una linea che?
- Una sorta di realtà alternativa...
- Ed ero più bella?
- Avevi i capelli più corti e con dei riflessi viola...
- E scommetto che ero anche vestita come una mignotta. Tutti uguali gli uomini: subito a consolarsi con un'altra, e pure troia, per giunta!
- Non puoi essere gelosa di te stessa, anche se non eri proprio tu. L'altra te era anche finita in galera.
- E bravo il mio traditore, vuol dire che preferiresti stare con una delinquente...
- Tesoro...
- Non chiamarmi così!
- Allora non ti racconto come è andata a finire...
- No, adesso mi racconti tutto!
- Per aver oltrepassato la mia linea temporale, quella in cui eri morta, e raggiungerti in una sorta di universo paralello in cui avrei potuto continuare a stare con te, vengo rapito da un gruppo di alieni.
- Quelli con le antennine verdi oppure i grigi, piccolini e con gli occhi grandi grandi?
- Mi stai prendendo in giro, vero?
- Un pochino! Dai continua, scemo...
- Assomigliavano alle divinità dell'antico Egitto ed erano vestiti di bianco. Alla fine, faccio deporre il loro capo, ristabilisco l'equilibrio nell'universo e torno sulla Terra da te.
- Bravo il mio eroe, visto che c'eri, non potevi portare con te qualche mummia o papiro? Li avremmo potuti vendere ad un museo.
- Dai! Non trovi che sia un sogno strano?
- Secondo me vedi troppi film di fantascienza...
- Sempre meglio dei porno...
- Che permaloso che sei. A proposito, lo sai che noi donne incinte...

#81 – La migliore delle vite possibili!

(6 febbraio 2015, quello vero, appartamento dell'uomo)

Di mattina, la donna è sul pianerottolo.

- Mi aiuti?
- Sei matta? Non dovresti portare pesi...
- Sono incinta, non malata!
- Perché hai comprato tutte queste cose? Non mi va che trascorri il pomeriggio in cucina.
- Verranno anche i tuoi, ci tengo a fare bella figura. E poi sarai tu a cucinare, sei più bravo di me ai fornelli.
- E io che ci casco sempre...
- Sei ingenuo, ti amo proprio per questo...
- Ho sentito bene? Hai detto ti amo?
- Mi deve essere sfuggito! Non lo faccio più, promesso!
 
Di pomeriggio, arrivano i genitori dell'uomo.
 
- Ma tu devi essere; ci aveva detto che eri bella, ma...
- Signora, lei mi fa arrossire...
- Chiamami mamma. Anzi, non vedo l'ora che qualcuno mi chiami nonna; a che mese sei?
- Al terzo...
- Hai ancora una linea perfetta...
- Cara, proprio come te quando aspettavamo il nostro bambino speciale...
- Ah, non dargli retta, mio marito fa sempre il galante davanti agli altri, ma in privato è un brontolone.
 
Di sera, in salotto.
 
- E dopo i regali per nostro figlio, ecco qualcosa per la futura nuora.
- Ma non dovevate, è bellissimo!
- È il ciondolo che regalai a mia moglie per il nostro primo anniversario. Vogliamo che lo abbia tu adesso. Ci ha portato fortuna, siamo ancora insieme...
- Caro, non annoiarli con queste storie...
- A proposito di storie, vostro figlio ne ha una stranissima da raccontarvi...
- Ma dai, era solo un sogno...
- Raccontala, è divertente.
- Oddio, divertente non tanto. C'ero io su una base aliena e...
 
Di notte, in camera da letto.
 
- Spero che staranno comodi in salotto, non potevo mandarli a dormire in albergo. Hanno già fatto un viaggio così lungo, dalla fattoria alla città.
- Vedrai che staranno bene, il divano letto l'ho scelto io...
- Già, come anche tutti gli altri mobili della casa...
- Dovresti ringraziarmi, a te piacciono solo le cose etniche: fosse stato per te, adesso dormirebbero su di un'amaca! Senti, ma lo sai che è proprio bello il ciondolo che mi hanno regalato?
- Dai, vieni qui, te lo metto io. Se non fosse per mia madre, ti direi che sei l'unica donna della mia vita...
- Ma sentilo! Devo averti traviato, ora sei diversamente romantico anche tu.
- Ho avuto un'ottima maestra!
- E comunque, io e tua madre non siamo le uniche donne della tua vita. Volevo farti una sorpresa: oggi mi ha telefonato il dottore, ha detto che è femmina!
- Una bambina? Ma è bellissimo, e questa è la migliore delle vite possibili!

FINE
I'm the one who guided you this far
(Genesis, Duke's End)

< Cap. VIII

venerdì 13 novembre 2015

#81 – La migliore delle vite possibili!


(6 febbraio 2015, quello vero, appartamento dell'uomo)

Di mattina, la donna è sul pianerottolo.

- Mi aiuti?
- Sei matta? Non dovresti portare pesi...
- Sono incinta, non malata!
- Perché hai comprato tutte queste cose? Non mi va che trascorri il pomeriggio in cucina.
- Verranno anche i tuoi, ci tengo a fare bella figura. E poi sarai tu a cucinare, sei più bravo di me ai fornelli.
- E io che ci casco sempre...
- Sei così ingenuo, ti amo proprio per questo...
- Ho sentito bene? Hai detto ti amo?
- Mi deve essere sfuggito! Non lo faccio più, promesso!
 
Di pomeriggio, arrivano i genitori dell'uomo.
 
- Ma tu devi essere; ci aveva detto che eri bella, ma...
- Signora, lei mi fa arrossire...
- Chiamami mamma. Anzi, non vedo l'ora che qualcuno mi chiami nonna; a che mese sei?
- Al terzo...
- Hai ancora una linea perfetta...
- Cara, proprio come te quando aspettavamo il nostro bambino speciale...
- Ah, non dargli retta, mio marito fa sempre il galante davanti agli altri, ma in privato è un brontolone.
 
Di sera, in salotto.
 
- E dopo i regali per nostro figlio, ecco qualcosa per la futura nuora.
- Ma non dovevate, è bellissimo!
- È il ciondolo che regalai a mia moglie per il nostro primo anniversario. Vogliamo che lo abbia tu adesso. Ci ha portato fortuna, siamo ancora insieme...
- Caro, non annoiarli con queste storie...
- A proposito di storie, vostro figlio ne ha una stranissima da raccontarvi...
- Ma dai, era solo un sogno...
- Raccontala, è divertente.
- Oddio, divertente non tanto. C'ero io su una base aliena e...
 
Di notte, in camera da letto.
 
- Spero che staranno comodi in salotto, non potevo mandarli a dormire in albergo. Hanno già fatto un viaggio così lungo, dalla fattoria alla città.
- Vedrai che staranno bene, il divano letto l'ho scelto io...
- Già, come anche tutti gli altri mobili della casa.
- Dovresti ringraziarmi, a te piacciono solo le cose etniche: fosse stato per te, adesso dormirebbero su di un'amaca! Senti, ma lo sai che è proprio bello il ciondolo che mi hanno regalato?
- Dai, vieni qui, te lo metto io. Se non fosse per mia madre, ti direi che sei l'unica donna della mia vita...
- Ma sentilo! Devo averti traviato, ora sei diversamente romantico anche tu.
- Ho avuto un'ottima maestra!
- E comunque, io e tua madre non siamo le uniche donne della tua vita. Volevo farti una sorpresa: oggi mi ha telefonato il dottore, ha detto che è femmina!
- Una bambina? Ma è bellissimo, e questa è la migliore delle vite possibili!

FINE
I'm the one who guided you this far
(Genesis, Duke's End)

#80 – A casa!


(5 febbraio 2015, quello vero, appartamento dell'uomo)

- Buongiorno amore...
- E non chiamarmi così, lo sai che sono diversamente romantica.
- Devo raccontarti una cosa...
- Anche io...
- Inizia tu allora...
- Si tratta del regalo per il tuo compleanno. Non ho avuto un attimo libero in questa settimana, cosa ne dici se oggi andiamo al centro commerciale e scegliamo qualcosa che ti piace? Non ami le sorprese e sono sicura che prenderei qualcosa di sbagliato, come è successo la scorsa volta...
- Ce l'hai con me ancora per quel maglione?
- Non fingere, lo so che non ti è piaciuto. Non lo hai mai indossato...
- Cara, sei tu il mio regalo più grande...
- Smettila, ancora una frase così e mi potrebbe venire il diabete. Inoltre potrebbe nuocere anche al bambino!
- Sei sempre la solita, dovrei prendermela e invece non riesco a non ridere.
- Lo so, mi ami per questo. E tu? Cosa è che dovevi raccontarmi?
- Ho fatto un sogno incredibile.
- Tipico di te, con la fantasia che ti ritrovi dovresti scrivere un libro, altro che continuare a scribacchiare per quei giornalini.
- Credo tu abbia ragione. In fondo, ho già quarant'anni...
- Quasi 41! Il tuo compleanno è domani.
- Ancora non ci credo.
- Neppure io riesco ad immaginare di stare con uno tanto vecchio.
- Certo che è bello essere appena svegli e ricevere tutti questi complimenti dalla donna che ami!
- Dai, smettila. Non dovevi raccontarmi il tuo sogno?
- Sì, ti era successo qualcosa di terribile...
- Ero ingrassata?
- Non essere così cinica: ero davvero disperato! Lo sai che non...
- Fermati subito! Non dire quella frase! In tanti mi hanno detto di non poter vivere senza di me, ma sono ancora vivi, gli stronzi.
- Tanti? Tanti quanti?
- Non cambiare argomento, sei tu che mi stavi raccontando la tua storia.
- Non ricordo come, riuscivo a raggiungerti in un'altra linea temporale...
- Una linea che?
- Una sorta di realtà alternativa...
- Ed ero più bella?
- Avevi i capelli più corti e con dei riflessi viola...
- E scommetto che ero anche vestita come una mignotta. Tutti uguali gli uomini: subito a consolarsi con un'altra, e pure troia, per giunta!
- Non puoi essere gelosa di te stessa, anche se non eri proprio tu. L'altra te era anche finita in galera.
- E bravo il mio traditore, vuol dire che preferiresti stare con una delinquente...
- Tesoro...
- Non chiamarmi così!
- Allora non ti racconto come è andata a finire...
- No, adesso mi racconti tutto!
- Per aver oltrepassato la mia linea temporale, quella in cui eri morta, e raggiungerti in una sorta di universo paralello in cui avrei potuto continuare a stare con te, vengo rapito da un gruppo di alieni.
- Quelli con le antennine verdi oppure i grigi, piccolini e con gli occhi grandi grandi?
- Mi stai prendendo in giro, vero?
- Un pochino! Dai continua, scemo...
- Assomigliavano alle divinità dell'antico Egitto ed erano vestiti di bianco. Alla fine, faccio deporre il loro capo, ristabilisco l'equilibrio nell'universo e torno sulla Terra da te.
- Bravo il mio eroe, visto che c'eri, non potevi portare con te qualche mummia o papiro? Li avremmo potuti vendere ad un museo.
- Dai! Non trovi che sia un sogno strano?
- Secondo me vedi troppi film di fantascienza...
- Sempre meglio dei porno...
- Che permaloso che sei. A proposito, lo sai che noi donne incinte...

giovedì 12 novembre 2015

#79 - Il processo (III)


(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Ascoltate anche le ragioni dell'Anziano, il direttorio chiede all'umano di pronunziarsi.

Mi è stato detto di non avere scelta, di non averne mai avuta. Eppure è a me che adesso chiedete di giudicare, ovvero scegliere chi sia il buono e chi il cattivo. A me che non sono un Custode come voi, ma solo un essere umano che vuole tornare dalla propria donna e dal figlio che sta per nascere. Credere alle parole dell'Anziano oppure a quelle dell'entità? Preferisco credere all'unico amico che abbia mai avuto, il Direttore. Mi disse che la rabbia non mi avrebbe aiutato nel compiere questa scelta, la prima in tutta la mia esistenza predestinata. La verità è che in questa storia non ci sono buoni e cattivi. Così come in noi umani convivono luce ed ombra, caos ed ordine, così è giusto che l'Anziano e la voce tornino a stare insieme al fine di ripristinare quell'equilibrio che tanto cercate.

Il portavoce del direttorio prende la parola.

Che sia rispettata la volontà dell'Eletto e che venga meno ogni ostilità tra noi Custodi. Per tale ragione, verrà ripristinato il Collegio originario. In merito all'Anziano, che la sua traccia energetica diventi una sola cosa con quella dell'entità che un tempo fondò il nostro Ordine: che il suo corpo venga quindi disgregato gettandolo nel fuoco che alimenta la stazione. Quanto a te, umano, c'è qualcosa che possiamo fare per te?

L'uomo è turbato dalla visione dell'Anziano, ora intento a supplicare la sua pietà, ma non esita a rispondere al portavoce.

Riportatemi a casa, alla vita che ho sempre voluto.

mercoledì 11 novembre 2015

#78 – Il processo (II)


(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il portavoce del direttorio concede all'Anziano la facoltà di replicare alle accuse.

Fratelli! Grazie per avermi liberato, e grazie anche a chi in questa sala avrebbe preferito che rimanessi segregato per sempre in una cella. Ho ascoltato le parole dell'entità, e chiunque al mio posto sarebbe ora accecato dal desiderio di vendetta. Nulla di più lontano da me. È grazie a tutti voi, nessuno escluso, che ho compreso quanto pericolose siano le menzogne di questo essere. Osservate il diagramma dell'allineamento ormai impazzito: è davvero l'equilibrio che desidera? Farvi arrendere al suo volere, buttare all'aria millenni del nostro incessante lavoro, ecco cosa vuole realmente. E per cosa? Per vendicarsi di me! Vero, fui io a gettarne il corpo nel nucleo, ma solo perché compresi quanto malefiche fossero le sue reali intenzioni. Vero, ero un bambino su di un pianeta morente quando mi raccolse. Non vi ha raccontato, però, che era tra i responsabili della sua distruzione. Vero, mi allevò, ma solo affinché, una volta istruito, potessi essere complice delle sue azioni, plagiato a tal punto da non comprendere più il confine tra bene e male. Vero, sono stato io a dirvi che un Custode, per adempiere alla propria missione, deve ragionare al di là del bene e del male, ponendosi così al servizio di un interesse superiore. Ma fu per proteggervi che cancellai dalle vostre menti il ricordo dei tanti errori commessi perché ingannati dall'entità: non potevo permettere che continuaste ad agire sotto il suo malefico influsso. Tuttavia, il momento è così drammatico che occorre fare appello a quella parte in ognuno di noi che, per troppo tempo, abbiamo sacrificato per il benessere di miliardi di creature in tutto l'universo: il cuore. Lì c'è la verità, e nessuno potrà cancellarla!

L'Anziano si interrompe per guardare negli occhi, ad uno ad uno, tutti i 12 Custodi.

Mai avrei voluto essere al vostro cospetto, fratelli miei, scorgendo nei vostri occhi il sospetto che sia io il cattivo della storia. Ciò mi ferisce enormemente, e ancor di più la consapevolezza del dolore ingiustificato che ha provato questo uomo. Anche se molti di voi ne sono convinti, costui non è l'Eletto, ma solo l'ennesima vittima dell'entità che un tempo fondò il nostro Ordine. Ed è comprendendo il male subito da quest'uomo, infinitamente più grande di quello patito da me, che non desidero più pronunziare parole in mia difesa. Non m'importa quale destino sceglierete per me, sono pronto a sacrificarmi per la causa. Pensate invece alla vita che quest'uomo è stato costretto a vivere: è ciò che egli stesso ha definito un inferno. E per colpa di chi? L'entità sostiene di possedere il dono della visione ultima delle cose. Se ciò fosse vero, era consapevole sin dall'inizio che i suoi genitori sarebbero stati uccisi; che il desiderio di incontrare di nuovo la sua ragazza, tragicamente morta nella linea temporale originaria, lo avrebbe spinto ad alterarla; che sarei stato tratto in errore giudicando colpevole un innocente. Se così fosse, non è certo colpa dell'umano aver posto in essere le azioni che hanno portato allo squilibrio cui oggi siamo chiamati a rimediare, forse il più grave nella nostra storia. Fratelli, c'è solo un colpevole qui, e non sono io.

martedì 10 novembre 2015

#77 - Il processo (I)


(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

L'Anziano è nella sala del comando, al cospetto del direttorio e anche dei Custodi della fazione che ancora lo sostiene. L'ex capo della stazione avverte la presenza dell'entità, che non tarda a manifestarsi ancora.

Eccolo il mio bambino sperduto. Ti ho fatto condurre qui affinché tu possa ascoltare quanto ho da dire ad ognuno di loro. È tempo che si conosca la verità.  Cari confratelli, in origine, io e l'Anziano avremmo dovuto governare insieme: a lui il governo di quanto orientato all'ordine, a me quello del caos. Ed è stato così, almeno sino ad un certo punto della storia, la vostra storia. Ma fui tradito e gettato nel fuoco eterno che alimenta il nucleo centrale di questa stazione perché non volli condividere con lui la visione ultima delle cose. L'Anziano non poteva sapere, però, che è esattamente questo ciò che doveva accadere. So che ci sono alcuni di voi in questa sala che provano del rancore nei suoi confronti, ma le azioni di chi vi ha comandato sino ad oggi sono state necessarie al compimento della profezia. Non è quindi l'odio il sentimento che voglio che proviate nei suoi confronti. E non è l'odio il sentimento che mi lega a lui. Questa è una storia d'amore, non di odio. Era poco più di un bambino quando lo salvai dal suo pianeta morente: lo crebbi come un figlio, pur sapendo che un giorno avrebbe agito contro di me. E fui io a scrivere la profezia e costituire il vostro Ordine, scegliendovi ad uno ad uno affinché deste vita al Collegio. Se non avete più memoria di chi sia stato quando avevo ancora una dimensione materica è perché l'Anziano ha cancellato gran parte dalle vostre memorie. In questo modo gli è stato più facile avere il controllo su ognuno di voi. Adesso è tempo che venga ripristinato l'equilibrio, ma ciò dipenderà dalla scelta che compirà quest'uomo!

L'uomo ha ascoltato le parole dell'entità e non resiste dall'intervenire con forza.

- La profezia, la missione da compiere, l'ordine, il caos: ma ti rendi conto che hai reso un inferno la mia vita e quella delle persone che ho amato? Sono solo un essere umano, non posso portare sulle spalle il destino dell'universo.
- Ho scelto te proprio perché sei un umano, una creatura in grado di amare a tal punto da oltrepassare i confini della vita.
- Ma questa è la tua storia, non la mia!
- Ti sbagli, dalla scelta che compirai dipenderà anche il futuro della tua esistenza.
- Non si era detto che a me non è stato mai concesso di poter scegliere?
- Non sino ad oggi.
- Allora mi sia permesso di ascoltare cosa ha da replicare l'Anziano. Non so come funzioni qui, ma dalle mie parti abbiamo una cosa chiamata processo.

L'Anziano viene condotto al centro della sala.

lunedì 9 novembre 2015

#76 - Non sono dei nostri!


(Presente, stazione dei Custodi, area di contenimento)

L'Anziano ed il Consigliere sono nella cella n°11, ove entrano due Custodi della fazione dei liberatori.

- Anziano, sono venuti per noi...
- Ma non sono dei nostri, la tua spia si sbagliava!

Uno dei Custodi si rivolge all'Anziano

- Non deve ringraziare noi, ma l'entità.
- Maledetta creatura, questo deve essere il suo ennesimo trucco!
- Adesso venga con noi.

Il Consigliere si rivolge ai liberatori

- Ed io?
- La sua presenza non è richiesta.
- Liberate anche me! Non ho alcuna colpa, ho soltanto eseguito gli ordini dell'Anziano.

I due Custodi e l'Anziano si allontanano lasciando il Consigliere nella cella.

#75 – Benvenuto, eletto!


(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il direttorio è costituito dai Custodi della fazione dei liberatori. L'umano è accolto in modo trionfale.

- Benvenuto tra noi, Eletto!
- Eletto? Mi avete catturato, sottoposto ai vostri esperimenti, rinchiuso in una capsula e poi in una gabbia: è così che trattate i vostri eletti? E che fine ha fatto la donna che amo?
- Già da prima della nascita della razza umana, il collegio dei Custodi ha avuto il compito di osservare l'evoluzione degli esseri viventi che popolano il nostro universo...
- Non m'interessa una lezione di storia!
- Volevamo solo farti sapere che abbiamo compreso il nostro errore: interferire nei processi evolutivi delle altre razze in funzione del mantenimento dell'equilibrio.
- E queste sarebbero le vostre scuse? Vi ho fatto una domanda precisa: che fine ha fatto la donna che amo?
- È viva, e anche il bambino che porta in grembo. Vuoi che la portiamo qui?
- No! Sono io che voglio tornare da lei, questo luogo non mi appartiene, e neppure a lei.
- Abbiamo bisogno di te...
- Forse voi  di me, ma io non di voi!

Si manifesta l'entità.

- Fermati! Non sei arrivato sin qui per voltare le spalle al tuo destino...
- Il mio destino è stare con lei!
- Non prima di aver compiuto la tua missione.

I Custodi sono sorpresi. Pur avendo sempre creduto nella profezia, consideravano l'esistenza dell'entità una sorta di leggenda. Il portavoce del direttorio prende allora la parola.

- Fondatore dell'Ordine dei Custodi, grazie per mostrarti a noi.
- Ho scelto di comunicare con voi soltanto adesso perché solo ora siete consapevoli dei vostri errori: dovevate garantire che le forze orientate al caos e quelle volte all'ordine fossero bilanciate, non imporre agli altri esseri viventi un'innaturale forma di ordine.
- Cosa possiamo fare?
- Conducete qui l'Anziano...
- Abbiamo salvato l'eletto, lottato contro i nostri stessi fratelli e dovremmo permettere all'Anziano di riprendere il potere?
- Non può esserci equilibrio ove ci sono fratelli contro fratelli.

sabato 7 novembre 2015

#74 – Libero?


(Presente, stazione dei Custodi, area di contenimento)

L'Anziano ed il suo consigliere sono stati imprigionati nella cella che un tempo ospitava l'umano.

- Anziano, c'è ancora una speranza...
- Parla!
- Ho una spia nel Collegio, presto verranno a liberarci.

Due Custodi della fazione dei liberatori si recano allo zoo della stazione.

- Umano, adesso sei libero!
- Chi siete?
- Quelli che credono in te, Eletto! Andiamo nella sala del comando, il direttorio ci sta aspettando

venerdì 6 novembre 2015

#73 - Il bambino!


(Presente, stazione dei Custodi, zoo)

L'entità ha permesso all'uomo di avere piena consapevolezza degli eventi che lo hanno condotto sin lì. Adesso è pronto per affrontare il proprio destino.

- Allora è questo che è successo, mi hanno catturato mentre guidavo per andare a... oddio il bambino!
- Non è successo nulla alla donna che darà alla luce tuo figlio, la sua linea temporale è stata congelata dai Custodi, ma non è un processo irreversibile.
- Perché solo adesso? Stavamo insieme già da un anno!
- Dopo averti accompagnato alla stanza della donna, ho lasciato anche io Altrove per tornare qui e manomettere il diagramma dell'allineamento. Ciò ha rallentato il tracciamento da parte dei Custodi, ma sapevo sarebbe stato un rimedio temporaneo e che, presto o tardi, avrebbero triangolato la tua posizione. È successo ciò che doveva accadere.
- Ancora con questa storia del mio destino e del fatto che, a differenza degli altri uomini, non ho possibilità di scelta? Allora dimmi cosa devo fare e finiamola una volta e per tutte con questa storia: voglio tornare da lei!
- Avverrà anche questo, ma prima ti aspetta l'incontro con l'Anziano.

giovedì 5 novembre 2015

Capitolo VIII (64-72)


#64 - Nulla di buono!

(1997 alternativo, casa dei genitori della donna)

- Ma sei impazzita? I capelli blu?
- Sì, come la protagonista di quel film italiano.
- Non me ne frega niente! Adesso vai in bagno e te li lavi quei cazzo di capelli...
- Ho diciotto anni, lo hai capito?
- Ma questa è ancora la mia casa, e io sono ancora tuo padre; che figura ci faccio con una figlia che va in giro conciata in questo modo?
- Ecco mio padre: uno che pensa solo alla propria reputazione, il classico borghese di merda.
- Questo borghese si fa il mazzo tutto il giorno per mandare avanti questa famiglia. Ma no che non li capisci i sacrifici che faccio, pensi solo a te stessa.
- Con me non funzionano i tuoi ricatti emotivi. Sei riuscito a plagiare la mamma, non me.
- Non combinerai mai nulla di buono!

#65 – All'angolo del destino

(6 febbraio 2014 alternativo, nei pressi dell'appartamento dell'uomo)

La città è quasi identica a quella della linea temporale di provenienza dell'uomo. Ritorna all'appartamento in cui abitava con la ragazza, ma inutilmente: la donna di questa realtà non l'hai mai incontrato prima. Scende in strada, all'angolo con la caffetteria che un tempo frequentavano, e la rivede.

- Tu? Sei davvero tu?
- Io chi? Cosa hai da guardare?
- Scusa, non volevo fissarti, è che assomigli tantissimo ad una persona che conoscevo e...
- Lo stai facendo ancora...
- Scusa, hai ragione, mi chiamo...
- Ti sembro forse una da abbordare in strada?
- No, certo che no.
- E allora?
- È tutto così strano, non eri così...
- Cosa ne sai di come ero?
- Eri fragile, indifesa, forse per colpa di tuo padre.
- Sentimi bene, tu non sai un cazzo di me, sparisci!
- Non posso perderti ancora.
- Tu sei pazzo. Sarò io ad andarmene, e poi questo caffè è uno schifo.

La ragazza gettà il caffè in un contenitore, si allontana dall'uomo e attraversa la strada senza accorgersi che un'auto si avvicina a forte velocità.

#66 – Un'altra te!

(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo riesce a raggiungere la donna prima che venga investita. D'improvviso si ritrovano alla fattoria in cui è cresciuto.

- Hey, che cosa mi hai fatto? Come siamo finiti qui?
- Non potevo permettere che accadesse di nuovo!
- Cosa?
- Che morissi. Ti ho già perso una volta e non voglio perderti ancora.
- Tu sei completamente pazzo! Perché siamo finiti in mezzo alla campagna?
- No, non sono pazzo, o forse sì. L'unica cosa di cui sono sicuro è che ti amo, o almeno amavo un'altra te.
- Un'altra me?
- È complicato da spiegare e non so neppure perché siamo arrivati alla fattoria in cui sono cresciuto. Forse perché è il luogo che un tempo ero abituato a chiamare casa.
- Sarà anche casa tua, ma non la mia: riportami indietro.
- Vieni, credo sia ancora qui...
- Ho detto che voglio tornare a casa!
- Ti ci riporto, ma devo prima capire se...
- Niente 'se' e niente 'ma', sono già stata in galera, non provocarmi o ti spacco la faccia.
- In galera? Ho sempre pensato che in te vi fosse l'animo di una ribelle. Nell'altra te volevo dire, va bene, lascia perdere.

#67 – Rispetto!

(1999 alternativo, carcere femminile)

La donna, giunta in carcere, attraversa il corridoio scortata da due secondini.

- Hey, guardate, ne hanno portato una nuova.
- È così bella che scommetto diventerà presto la fidanzata del capo.
- Quella stronza della n°9?
- Zitta! È lei che comanda qui.

Poco dopo essere entrata nella sua cella.

- E tu perché sei dentro?
- Chiedilo a loro, ci deve essere stato un errore, ho solo ripreso ciò che mi apparteneva da un tizio.
- L'ho chiesto a te, e non usare questo tono con me. Sei appena arrivata e devi capire che il rispetto qui dentro fa la differenza tra una bella ragazza ed una con il volto sfregiato.
- Sei tu a non aver capito: io rispetto solo le mie regole!

La donna sferra un pugno alla sua compagna di cella.

#68 - La capsula del tempo

(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo e la donna sono nel granaio.

- Tutta questa messa in scena per portarmi qui? L'ho già fatto in un granaio, non è poi un posto così originale.
- Non ho mai violentato nessuno, tranquilla.
- Tranquillo tu! Nessuno mi dice di stare tranquilla, chiaro?
- Scusa. A pensarci, è da tanto che non lo facciamo; che non lo facevo con lei. Nell'ultimo periodo aveva un forte esaurimento nervoso.
- L'esaurimento nervoso verrà a me se non mi dici perché siamo qui.
- Da bambino, avevo seppellito una scatola di latta con tutti i miei tesori, era la mia capsula del tempo. Dovrebbe essere ancora da qualche parte: questa è una delle tue possibili vite, ma io ne ho avuto una sola e non credo sia cambiato nulla in questo luogo.
- Adesso mi fai davvero paura.
- Lo so, scusami, ma lascia che trovi la scatola e tutto sarà più chiaro. Almeno così dicono sempre a me quando non ci capisco nulla.

#69 - Caro diario

(Natale 1984, fattoria)

24 dicembre 1984

Caro diario,
è Natale e sono venuti mia sorella e mio fratello. Ho fatto una scommessa con il mio nipote di 6 anni. L'altro è troppo piccolo e piange sempre. Non mi diverto a giocare insieme a lui. Mio nipote dice che Babbo Natale esiste, ma io non ci credo più. Io sono grande, ho 10 anni. L'ho portato nella camera di papà. Il mio di papà. Lui lo chiama nonno. Abbiamo guardato sotto il letto, ma non c'erano i regali. La mamma ci ha scoperto e ha detto di andare a giocare in cucina. Mio nipote non smetteva di prendermi in giro. Si è messo a saltare urlando Babbo Natale esiste, Babbo Natale esiste, Babbo Natale esiste. Ero arrabbiato e sono uscito fuori. Ho visto una cosa strana. Un uomo tutto vestito di nero parlava con mio fratello quando ho ascoltato il rumore di uno sparo. Sembrava il rumore del fucile di papà. L'uomo è caduto per terra. Papà e mio fratello lo hanno portato nel granaio e sono subito tornati in casa. Hanno detto che voleva fare del male a Babbo Natale. Adesso è tutto a posto. Avremo tutti i nostri regali. Babbo Natale esiste e io ho perso la scommessa.

25 dicembre 1984

Caro diario,
dopo pranzo ho giocato a palle di neve con il mio nipote di 6 anni. È una schiappa perché si fa  colpire sempre. Poi si è messo a piangere e mia sorella lo ha portato in casa. Era arrabbiata con me perché dice che prende freddo e poi si ammala. Allora sono rimasto fuori a giocare e poi sono andato nel granaio. La porta era sbarrata, ma sapevo come entrare. A me basta pensare di essere in un posto e subito mi trovo lì. Mamma dice che non lo devo fare perché è pericoloso. Anche papà non vuole. Se lo scopre mi picchia con la cinghia. Nel granaio c'era il corpo dell'uomo tutto vestito di nero. Sono grande ormai, lo so che era morto e che non stava dormendo. Poi è arrivato un mostro tutto vestito di bianco. Aveva la testa di un cane e il corpo di un uomo. Ha lasciato un biglietto sul corpo e lo ha fatto sparire in un lampo. Un altro lampo e non c'era più neanche il mostro. Ecco perché adesso metto il ciondolo nella capsula del tempo. Quella nessun mostro può aprirla. Dicono che era di mia madre, la mia prima madre, ma non me la ricordo più. Adesso devo andare, mamma mi chiama.

#70 – Era tutto vero!

(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo richiude la scatola, ma porta via con sé il diario ed un ciondolo.

- Mi hai portato sin qui per farmi leggere il diario di quando eri bambino?
- No, volevo un'ulteriore conferma del mio destino.
- E quale sarebbe il tuo destino? Scoprire che Babbo Natale non esiste o salvare l'umanità da mostri con la testa di cane?
- Non lo so ancora.
- Che Babbo Natale non esiste?
- L'unica cosa che so è che devo salvarti.
- Basta! È la storia della mia vita: tutti gli uomini che incontro, presto o tardi, se ne escono con il classico 'io ti salverò!'. Grazie, ma preferisco salvarmi da sola.
- La voce mi ha anche detto che...
- La voce? Allora è vero che sei pazzo, senti pure le voci! Ok, ci rinuncio a capirti, ma almeno sai come tornare o dobbiamo fare l'autostop? L'ultima volta ho dovuto fare un occhio nero ad un camionista.
- La te che conoscevo non sapeva fare a botte.
- Non so la tua me, ma io detesto gli uomini che ci provano; bello quel ciondolo...
- Oggi è il mio compleanno, ma il mio regalo sei tu, tieni.
- Non farti idee strane, chiaro? Non sei il mio tipo, ma sei gentile. Completamente pazzo, ma gentile.

#71 – I liberatori

(Tempo presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

In tutta la stazione dei Custodi risuona l'allarme.

- Cosa sta succedendo?
- Anziano, il diagramma dell'allineamento è impazzito: segnala anomalie in tutta la stazione e sembra che questa volta l'origine sia l'area dello zoo dove c'è la gabbia dell'umano.
- Questo è opera dell'entità. Presto, controllate dove si trova la sua traccia energetica. Non può essere sparita nel nulla.

Entrano i Custodi della fazione dei liberatori.

- Anziano, questo non è più il suo posto!
- Come vi permettete?
- Lei è l'unico a non voler capire ciò che è chiaro a tutti ormai: quell'uomo è l'Eletto e deve tornare nel suo spazio-tempo. Il nostro compito è terminato.

#72 – Insieme

(4 febbraio 2015 alternativo, appartamento dell'uomo)

È trascorso quasi un anno dal loro incontro. L'uomo e la donna vivono insieme.

- Voglio dirti una cosa...
- Che mi ami e che sono l'uomo della tua vita?
- Devo mentire? Devo proprio?
- Certo che tu romanticismo zero. Pensavo che adesso che...
- Volevo dirti che ho riletto il tuo diario.
- Uffà, avrei fatto meglio a lasciarlo sotterrato nel granaio, adesso sai tutto di me.
- Non ho certo bisogno di un diario per conoscerti: sei così ingenuo che basta guardarti negli occhi per capire come sei fatto.
- Lo devo prendere come un complimento?
- Fai tu...
- Ecco, ci casco sempre.
- Dannazione!
- Cosa c'è adesso?
- Non ho fatto la spesa!
- Possiamo ordinare qualcosa.
- No, lo sai cosa ha detto il dottore, al bambino potrebbero fare male le schifezze che di solito mangiamo quando non hai voglia di cucinare. C'è un supermercato sempre aperto non molto lontano da qui.
- Va bene, ho capito, ci vado io. Hai visto le chiavi dell'auto?
- Avrai anche i tuoi poteri magici, ma dimentichi sempre tutto: sono lì, sulla scrivania.

#72 – Insieme


(4 febbraio 2015 alternativo, appartamento dell'uomo)

È trascorso quasi un anno dal loro incontro. L'uomo e la donna vivono insieme.

- Voglio dirti una cosa...
- Che mi ami e che sono l'uomo della tua vita?
- Devo mentire? Devo proprio?
- Certo che tu romanticismo zero. Pensavo che adesso che...
- Volevo dirti che ho riletto il tuo diario.
- Uffà, avrei fatto meglio a lasciarlo sotterrato nel granaio, adesso sai tutto di me.
- Non ho certo bisogno di un diario per conoscerti: sei così ingenuo che basta guardarti negli occhi per capire come sei fatto.
- Lo devo prendere come un complimento?
- Fai tu...
- Ecco, ci casco sempre.
- Dannazione!
- Cosa c'è adesso?
- Non ho fatto la spesa!
- Possiamo ordinare qualcosa.
- No, lo sai cosa ha detto il dottore, al bambino potrebbero fare male le schifezze che di solito mangiamo quando non hai voglia di cucinare. C'è un supermercato sempre aperto non molto lontano da qui.
- Va bene, ho capito, ci vado io. Hai visto le chiavi dell'auto?
- Avrai anche i tuoi poteri magici, ma dimentichi sempre tutto: sono lì, sulla scrivania.

mercoledì 4 novembre 2015

#71 – I liberatori


(Tempo presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

In tutta la stazione dei Custodi risuona l'allarme.

- Cosa sta succedendo?
- Anziano, il diagramma dell'allineamento è impazzito: segnala anomalie in tutta la stazione e sembra che questa volta l'origine sia l'area dello zoo dove c'è la gabbia dell'umano.
- Questo è opera dell'entità. Presto, controllate dove si trova la sua traccia energetica. Non può essere sparita nel nulla.

Entrano i Custodi della fazione dei liberatori.

- Anziano, questo non è più il suo posto!
- Come vi permettete?
- Lei è l'unico a non voler capire ciò che è chiaro a tutti ormai: quell'uomo è l'Eletto e deve tornare nel suo spazio-tempo. Il nostro compito è terminato.

#70 – Era tutto vero!


(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo richiude la scatola, ma porta via con sé il diario ed un ciondolo.

- Mi hai portato sin qui per farmi leggere il diario di quando eri bambino?
- No, volevo un'ulteriore conferma del mio destino.
- E quale sarebbe il tuo destino? Scoprire che Babbo Natale non esiste o salvare l'umanità da mostri con la testa di cane?
- Non lo so ancora.
- Che Babbo Natale non esiste?
- L'unica cosa che so è che devo salvarti.
- Basta! È la storia della mia vita: tutti gli uomini che incontro, presto o tardi, se ne escono con il classico 'io ti salverò!'. Grazie, ma preferisco salvarmi da sola.
- La voce mi ha anche detto che...
- La voce? Allora è vero che sei pazzo, senti pure le voci! Ok, ci rinuncio a capirti, ma almeno sai come tornare o dobbiamo fare l'autostop? L'ultima volta ho dovuto fare un occhio nero ad un camionista.
- La te che conoscevo non sapeva fare a botte.
- Non so la tua me, ma io detesto gli uomini che ci provano; bello quel ciondolo...
- Oggi è il mio compleanno, ma il mio regalo sei tu, tieni.
- Non farti idee strane, chiaro? Non sei il mio tipo, ma sei gentile. Completamente pazzo, ma gentile.

martedì 3 novembre 2015

#69 - Caro diario


(Natale 1984, fattoria)

24 dicembre 1984

Caro diario,
è Natale e sono venuti mia sorella e mio fratello. Ho fatto una scommessa con il mio nipote di 6 anni. L'altro è troppo piccolo e piange sempre. Non mi diverto a giocare insieme a lui. Mio nipote dice che Babbo Natale esiste, ma io non ci credo più. Io sono grande, ho 10 anni. L'ho portato nella camera di papà. Il mio di papà. Lui lo chiama nonno. Abbiamo guardato sotto il letto, ma non c'erano i regali. La mamma ci ha scoperto e ha detto di andare a giocare in cucina. Mio nipote non smetteva di prendermi in giro. Si è messo a saltare urlando Babbo Natale esiste, Babbo Natale esiste, Babbo Natale esiste. Ero arrabbiato e sono uscito fuori. Ho visto una cosa strana. Un uomo tutto vestito di nero parlava con mio fratello quando ho ascoltato il rumore di uno sparo. Sembrava il rumore del fucile di papà. L'uomo è caduto per terra. Papà e mio fratello lo hanno portato nel granaio e sono subito tornati in casa. Hanno detto che voleva fare del male a Babbo Natale. Adesso è tutto a posto. Avremo tutti i nostri regali. Adesso lo so che Babbo Natale esiste, ho perso la scommessa.

25 dicembre 1984

Caro diario,
dopo pranzo ho giocato a palle di neve con il mio nipote di 6 anni. È una schiappa perché si fa  colpire sempre. Poi si è messo a piangere e mia sorella lo ha portato in casa. Era arrabbiata con me perché dice che prende freddo e poi si ammala. Sono rimasto fuori a giocare e poi sono andato nel granaio. La porta era sbarrata, ma sapevo come entrare. A me basta pensare di essere in un posto e subito mi trovo lì. Mamma dice che non lo devo fare perché è pericoloso. Anche papà non vuole. Se lo scopre mi picchia con la cinghia. Nel granaio c'era il corpo dell'uomo tutto vestito di nero. Sono grande ormai, lo so che non stava dormendo. Poi è arrivato un mostro tutto vestito di bianco. Aveva la testa di un cane e il corpo di un uomo. Ha lasciato un biglietto sul corpo e lo ha fatto sparire in un lampo. Un altro lampo e non c'era più neanche il mostro. Ecco perché adesso metto il ciondolo nella capsula del tempo. Quella nessun mostro può aprirla. Dicono che era di mia madre, la mia prima madre, ma non me la ricordo più. Adesso devo andare, mamma mi chiama.

#68 - La capsula del tempo


(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo e la donna sono nel granaio.

- Tutta questa messa in scena per portarmi qui? L'ho già fatto in un granaio, non è poi un posto così originale.
- Non ho mai violentato nessuno, tranquilla.
- Tranquillo tu! Nessuno mi dice di stare tranquilla, chiaro?
- Scusa. A pensarci, è da tanto che non lo facciamo; che non lo facevo con lei. Nell'ultimo periodo aveva un forte esaurimento nervoso.
- L'esaurimento nervoso verrà a me se non mi dici perché siamo qui.
- Da bambino, avevo seppellito una scatola di latta con tutti i miei tesori, era la mia capsula del tempo. Dovrebbe essere ancora da qualche parte: questa è una delle tue possibili vite, ma io ne ho avuto una sola e non credo sia cambiato nulla in questo luogo.
- Adesso mi fai davvero paura.
- Lo so, scusami, ma lascia che trovi la scatola e tutto sarà più chiaro. Almeno così dicono sempre a me quando non ci capisco nulla.

lunedì 2 novembre 2015

#67 – Rispetto!

(1999 alternativo, carcere femminile)

La donna, giunta in carcere, attraversa il corridoio scortata da due secondini.

- Hey, guardate, ne hanno portato una nuova.
- È così bella che scommetto diventerà presto la fidanzata del capo.
- Quella stronza della n°9?
- Zitta! È lei che comanda qui.

Poco dopo essere entrata nella sua cella.

- E tu perché sei dentro?
- Chiedilo a loro, ci deve essere stato un errore, ho solo ripreso ciò che mi apparteneva da un tizio.
- L'ho chiesto a te, e non usare questo tono con me. Sei appena arrivata e devi capire che il rispetto qui dentro fa la differenza tra una bella ragazza ed una con il volto sfregiato.
- Sei tu a non aver capito: io rispetto solo le mie regole!

La donna sferra un pugno alla sua compagna di cella. Adesso può contare sul rispetto delle altre detenute.

#66 – Un'altra te!


(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo riesce a raggiungere la donna prima che venga investita. D'improvviso si ritrovano alla fattoria in cui è cresciuto.

- Hey, che cosa mi hai fatto? Come siamo finiti qui?
- Non potevo permettere che accadesse di nuovo!
- Cosa?
- Che morissi. Ti ho già perso una volta e non voglio perderti ancora.
- Tu sei completamente pazzo! Perché siamo finiti in mezzo alla campagna?
- No, non sono pazzo, o forse sì. L'unica cosa di cui sono sicuro è che ti amo, o almeno amavo un'altra te.
- Un'altra me?
- È complicato da spiegare e non so neppure perché siamo arrivati alla fattoria in cui sono cresciuto. Forse perché è il luogo che un tempo ero abituato a chiamare casa.
- Sarà anche casa tua, ma non la mia: riportami indietro.
- Vieni, credo sia ancora qui...
- Ho detto che voglio tornare a casa!
- Ti ci riporto, ma devo prima capire se...
- Niente se e niente ma, sono già stata in galera, non provocarmi o ti spacco la faccia.
- In galera? Ho sempre pensato in te vi fosse l'animo di una ribelle. Nell'altra te volevo dire, va bene, lascia perdere.

venerdì 30 ottobre 2015

#65 – All'angolo del destino


(6 febbraio 2014 alternativo, nei pressi dell'appartamento dell'uomo)

La città è quasi identica a quella della linea temporale di provenienza dell'uomo. Ritorna all'appartamento in cui abitava con la ragazza, ma inutilmente: la donna di questa realtà non l'hai mai incontrato prima. Scende in strada, all'angolo con la caffetteria che un tempo frequentavano, e la rivede.

- Tu? Sei davvero tu?
- Io chi? Cosa hai da guardare?
- Scusa, non volevo fissarti, è che assomigli tantissimo ad una persona che conoscevo e...
- Lo stai facendo ancora...
- Scusa, hai ragione, mi chiamo...
- Ti sembro forse una da abbordare in strada?
- No, certo che no.
- E allora?
- È tutto così strano, non eri così...
- Cosa ne sai di come ero?
- Eri fragile, indifesa, forse per colpa di tuo padre.
- Sentimi bene, tu non sai un cazzo di me, sparisci!
- Non posso perderti ancora.
- Tu sei pazzo. Sarò io ad andarmene, e poi questo caffè è uno schifo.

La ragazza gettà il caffè in un contenitore, si allontana dall'uomo e attraversa la strada senza accorgersi che un'auto si avvicina a forte velocità.
.

#64 - Nulla di buono!


(1997 alternativo, casa dei genitori della donna)

- Ma sei impazzita? I capelli blu?
- Sì, come la protagonista di quel film italiano.
- Non me ne frega niente! Adesso vai in bagno e te li lavi quei cazzo di capelli...
- Ho diciotto anni, lo hai capito?
- Ma questa è ancora la mia casa, e io sono ancora tuo padre; che figura ci faccio con una figlia che va in giro conciata in questo modo?
- Ecco mio padre: uno che pensa solo alla propria reputazione, il classico borghese di merda.
- Questo borghese si fa il mazzo tutto il giorno per mandare avanti questa famiglia. Ma no che non li capisci i sacrifici che faccio, pensi solo a te stessa.
- Con me non funzionano i tuoi ricatti emotivi. Sei riuscito a plagiare la mamma, non me.
- Non combinerai mai nulla di buono!

giovedì 29 ottobre 2015

Capitolo VII (55-63)

#55 – Forse, se...

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il Consigliere chiede di parlare in privato con l'Anziano.

- Anziano, il malcontento cresce tra i confratelli: come sospettava, la fazione dei liberatori diventa sempre più forte. L'unica possibilità che ci rimane è agire nel passato. Bisogna evitare che l'uomo si ricongiunga alla sua donna oltrepassando la sua linea temporale. In questo modo sarebbe come se nulla fosse mai accaduto.
- Abbiamo già provato ad intervenire cercando di eliminare l'uomo da cui ha avuto inizio l'anomalia, suo padre. E con quali risultati? È stato proprio il nostro intervento a causarla in realtà, e siamo scesi allo stesso livello dei nostri nemici: sono gli Scout che alterano il continuum spazio temporale per i propri fini. L'incidente del 1973 mi ha fatto comprendere che non possiamo agire contro un individuo che, nell'ottica del tempo lineare, non ha ancora commesso alcun reato.
- Ma qui è in discussione il futuro stesso dell'Ordine, che è anche il nostro presente.
- Deve esserci pure un'alternativa.
- C'è, ma non è meno rischiosa...
- Parla!
- Potremmo stipulare una finta alleanza con l'organizzazione dei terrestri...


#56 - Un falso?

(Presente, base degli Scout, laboratorio)

Il capo degli Scout è adesso nel laboratorio della base.

- Il macchinario un falso? Abbiamo fatto tutto questo per un falso? È questo che voi illustri scienziati state cercando di dirmi?
- Signore...
- Cosa c'è adesso?
- Abbiamo ricevuto un messaggio dai Custodi.
- E come hanno fatto a rintracciarci nonostante la schermatura della base?
- Lo hanno lasciato sul corpo di uno dei nostri agenti, era l'ultimo ancora in missione nel tempo.
- Quello che avevo inviato nel 1984? Doveva confermare i nostri sospetti sulla presenza del bambino in una fattoria. Cosa gli è successo?
- Crediamo fosse ormai morto quando ha attraversato la finestra temporale, qualcuno gli ha sparato alla schiena con un fucile da caccia.
- Non sembra opera dei Custodi.
- La sua morte no, ma il messaggio è autentico: dicono che sanno dove trovare il macchinario, quello vero.
- E perché mai dovrebbero aiutarci? Cosa vogliono in cambio?
- Dobbiamo uccidere un uomo nel 2014.

#57 - Una vita in prestito

(2014, rifugio del Direttore)

Due Scout raggiungono la casa del Direttore.

- Sai perché siamo qui, vero?
- Non è merito vostro essere riusciti a trovarmi. So che la mia missione è terminata e ho disattivato la schermatura.
- Come facevi ad avere la nostra tecnologia?
- È stato l'ultimo regalo di un amico che un tempo era dei vostri.
- Dannato traditore!

Uno degli esploratori si accorge del macchinario.

- Anche questo è un regalo del tuo amico?
- Vedo che sei perspicace.
- Tra un po' m'implorerai di risparmiarti la vita e ti passerà la voglia di fare lo spiritoso!
- Ti sbagli, è tempo che restituisca questa esistenza in prestito. Avanti, fallo!

Il corpo del Direttore giace per terra.

#58 - Troppo facile!

(Presente, base degli Scout, sala comando)

Gli Scout tornano dalla missione nel 2014.

- Signore, abbiamo il dispositivo!
- E l'uomo?
- Lo abbiamo eliminato, così come aveva ordinato.
- È stato tutto troppo facile.

Il macchinario emette una luce molto intensa.

- Signore, registriamo un picco anomalo di energia, come quando il bambino attivava i poteri, ma l'impronta energetica è diversa.
- Maledizione!

#59 – Missione compiuta!

(Presente, base degli Scout, sala comando)


Il capo degli Scout comprende che la propria vita e quella dei suoi uomini è in grave pericolo.

- Sappiamo che sei qui, fatti vedere. Vogliamo solo parlare, non ti faremo del male.
- Siete degli sciocchi, anche volendolo, non potreste fare nulla contro di me.
- Chi sei?
- Esaudirò il desiderio di conoscenza che vi ha spinto sino a maneggiare forze che non siete in grado di controllare. Mi chiamano 'la voce', ma un tempo avevo una dimensione corporea come voi.
- Cosa ti è successo?
- Colui che ho allevato e amato come un figlio mi gettò in un fuoco eterno. Sapevo mi avrebbe tradito e così creai l'oggetto che conoscete come il macchinario affinché racchiudesse parte della mia energia vitale.
- Credevamo fosse un'invenzione di Nikola Tesla.
- Lo scienziato era una delle menti più illuminate del mio pianeta natale. Si sacrificò incarnandosi in questo tempo e spazio affinché la razza umana potesse evolvere, e non è stata la prima volta che qualcuno dei nostri lo abbia fatto. Gli affidai il dispositivo sapendo che un giorno sarebbe stato ritrovato da uno dei vostri.
- Il traditore!
- Non era un traditore, ma un uomo con un destino che nessuno di voi sarebbe stato in grado di affrontare. La funzione dell'oggetto era alterarne la struttura molecolare in modo tale che desse alla luce l'Eletto.
- Ti riferisci al bambino nato nel 1974?
- Sì, era necessario che nascesse come un umano: solo gli uomini possono amare a tal punto da sfidare le leggi stesse della vita. Un po' come fate voi alterando il continuum, ma questa volta per una buona causa.
- E quale sarebbe questa buona causa?
- Presto sarà la fine alla tirannia dei Custodi, e non solo qui sulla Terra.
- Il tuo rancore nei loro confronti ci pone dalla stessa parte.
- Ti sbagli, non c'è più alcuna parte da cui stare. Non per me, e neppure per voi. Avete contribuito all'adempimento della profezia, la vostra missione è compiuta! La mia non ancora.

Dal macchinario si sprigiona un'onda di energia: un solo istante ed è come se la base non fosse mai esistita.

#60 Un nuovo nemico

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il Consigliere entra nella sala del comando.

- Anziano, la base degli Scout è andata distrutta, e non siamo stati noi a farlo!
- C'è soltanto un essere in grado di un architettare un piano del genere: l'entità. Dovremmo essere felici perché i nostri nemici sono morti, ma la situazione potrebbe sfuggirci di mano.

#61 – Addio

(2014, appartamento dell'uomo)

L'uomo, tornato a casa da qualche giorno, apprende della morte del Direttore dal telegiornale.

Si sbagliava, adesso siamo soltanto io e la notte.

- Non sei solo, non lo sei mai stato.
- Saresti tu l'entità di cui mi ha parlato il Direttore? Dove eri quando avevo bisogno di te?
- Ci sono cose che devono accadere per un bene più grande.
- Anche lasciare che la mia ragazza si suicidasse?
- Il suo sacrificio non è stato vano.
- Mio padre, mia madre, il direttore, la mia ragazza, e chissà quante altre persone sono morte per questi dannati poteri che non ho mai voluto.
- L'ho voluto io...
- Perché! Dimmi perché! Dammi almeno una ragione.
- Lo farò: c'è un tempo prima del tempo, uno spazio che contiene ogni luogo, e tutto il resto è parte del flusso che da esso deriva.
- Cosa significa?
- Che dobbiamo raggiungere Altrove.

Un lampo illumina a giorno l'appartamento. Poi il buio.

#62 – Altrove (I)

(Oltre la notte, prima del giorno)

- Dove siamo?
- Questo è Altrove.
- Sembra un'enorme biblioteca, è qui che ha avuto origine ogni cosa?
- Ne è solo l'archivio. Anche se la percezione lineare del tempo t'impedisce di averne consapevolezza, tutto è già accaduto, anche il futuro.
- Perché mi hai portato qui?
- Non mi hai forse chiesto di mostrarti la ragione di quanto è successo? Cosa vedi davanti a te?
- C'è un grande corridoio, e tante stanze. Su ognuna di esse c'è una data. Assurdo! Tutte riportano quella del mio compleanno, il giorno in cui lei si è tolta la vita.
- Non è assurdo, entra...
- Non voglio rivivere quel momento.
- Dovrai farlo...

PsichiatraCuraTortaCompleannoVita normaleTi amo

L'uomo rivive tutto come in una sorta di fast forward.

#63 – Altrove (II)

(Oltre la notte, prima del giorno)

- È stato orribile!
- Lo so...
- Aspetta! Le realtà alternative di cui parlava il direttore; in una di queste stanze deve essere ancora viva! Devo trovarla.
- Non farlo!
- Non puoi fermarmi!

Qualche istante dopo

- Mio Dio, è morta in ognuna di esse. Il direttore mentiva.
- Diceva la verità...
- Ma se non sono riuscito a trovare la realtà alternativa in cui è ancora viva.
- Ricordi cosa disse in merito alla tua unicità?
- Già, la dannata eredità di mio padre: la missione è così importante che tutte le mie linee temporali convergono in una sola direzione. Tutto ciò che mi è successo doveva accadere e basta!
- Esatto, ma ciò non significa che alla donna fosse precluso compiere altre scelte.
- Vuoi dire che...
- Infatti! La verità è che hai cercato nel luogo sbagliato. Guarda lì...
- C'è un registro, e c'è il suo nome...
- Aspetta! A nessun essere vivente è concesso varcare la soglia della propria linea temporale ed innestarsi in quella di un'altra persona: devi sapere che ciò causerà in te altro dolore.
- Voglio farlo, nessun dolore è più grande di quello che già provo.
- Ci saranno momenti in cui crederai di essere da solo, tu e la notte...
- Questa l'ho già sentita, facciamolo!
- Ti accompagno alla sua stanza.
- Anche questa riporta la data del 6 febbraio, maledizione!
- Ma è la sua linea temporale. C'è un'altra cosa che devi sapere prima di raggiungerla...
- Ti ascolto, ma fa' in fretta...
- Chi incontrerai non è davvero la donna che conoscevi, ma il frutto di scelte diverse e questa volta non potrò venire con te.
- Ci incontreremo ancora?

mercoledì 28 ottobre 2015

#63 – Altrove (II)


(Oltre la notte, prima del giorno)

- È stato orribile!
- Lo so...
- Aspetta! Le realtà alternative di cui parlava il direttore; in una di queste stanze deve essere ancora viva! Devo trovarla.
- Non farlo!
- Non puoi fermarmi!

Qualche istante dopo

- Mio Dio, è morta in ognuna di esse. Il direttore mentiva.
- Diceva la verità...
- Ma se non sono riuscito a trovare la realtà alternativa in cui è ancora viva.
- Ricordi cosa disse in merito alla tua unicità?
- Già, la dannata eredità di mio padre: la missione è così importante che tutte le mie linee temporali convergono in una sola direzione. Tutto ciò che mi è successo doveva accadere e basta!
- Esatto, ma ciò non significa che alla donna fosse precluso compiere altre scelte.
- Vuoi dire che...
- Infatti! La verità è che hai cercato nel luogo sbagliato. Guarda lì...
- C'è un registro, e c'è il suo nome...
- Aspetta! A nessun essere vivente è concesso varcare la soglia della propria linea temporale ed innestarsi in quella di un'altra persona: devi sapere che ciò causerà in te altro dolore.
- Voglio farlo, nessun dolore è più grande di quello che già provo.
- Ci saranno momenti in cui crederai di essere da solo, tu e la notte...
- Questa l'ho già sentita, facciamolo!
- Ti accompagno alla sua stanza.
- Anche questa riporta la data del 6 febbraio, maledizione!
- Ma è la sua linea temporale. C'è un'altra cosa che devi sapere prima di raggiungerla...
- Ti ascolto, ma fa' in fretta...
- Chi incontrerai non è davvero la donna che conoscevi, ma il frutto di scelte diverse e questa volta non potrò venire con te.
- Ci incontreremo ancora?
- Sì.