(1981, nella mente del prigioniero)
Il bambino è nella camerata e una donna lo aiuta a fare la valigia. Nel frattempo, nel suo ufficio, il Direttore parla con una coppia di anziani.
-
Adesso potete uscire, vi ho fatto nascondere nella stanza accanto
affinché poteste ascoltare anche voi. So che nessun altro orfanotrofio
avrebbe accettato la vostra richiesta di adozione, ma per un
bambino speciale sono necessarie persone speciali, e in grado di
garantirgli cure altrettanto speciali.
- Non si preoccupi, abbiamo altri figli, ormai grandi, e sapremo dargli
tutte le attenzioni che merita.
- Vi ho scelto per questo: mi fido di voi.
- Direttore, cosa è successo ai suoi genitori? Perché lo hanno abbandonato?
- Non
lo hanno abbandonato, ma sono morti per proteggerlo. È giusto che
sappiate che ci sono uomini molto cattivi interessati al bambino e che dalla
sua vita dipende il futuro di tutti noi.
- Ho vissuto gli anni dell'infanzia durante la grande depressione e sono stato tra i primi ad arruolarmi dopo l'attacco a Pearl Harbour: non temo le avversità e ne ho presi tanti di nemici a calci nel culo. Nessuno farà del male a nostro figlio!
- Ho vissuto gli anni dell'infanzia durante la grande depressione e sono stato tra i primi ad arruolarmi dopo l'attacco a Pearl Harbour: non temo le avversità e ne ho presi tanti di nemici a calci nel culo. Nessuno farà del male a nostro figlio!
- Direttore, perdoni il linguaggio di mio marito, siamo gente semplice, voleva dire che non abbiamo mai avuto paura del futuro.
- Ecco le parole che volevo sentire!