giovedì 29 ottobre 2015

Capitolo VII (55-63)

#55 – Forse, se...

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il Consigliere chiede di parlare in privato con l'Anziano.

- Anziano, il malcontento cresce tra i confratelli: come sospettava, la fazione dei liberatori diventa sempre più forte. L'unica possibilità che ci rimane è agire nel passato. Bisogna evitare che l'uomo si ricongiunga alla sua donna oltrepassando la sua linea temporale. In questo modo sarebbe come se nulla fosse mai accaduto.
- Abbiamo già provato ad intervenire cercando di eliminare l'uomo da cui ha avuto inizio l'anomalia, suo padre. E con quali risultati? È stato proprio il nostro intervento a causarla in realtà, e siamo scesi allo stesso livello dei nostri nemici: sono gli Scout che alterano il continuum spazio temporale per i propri fini. L'incidente del 1973 mi ha fatto comprendere che non possiamo agire contro un individuo che, nell'ottica del tempo lineare, non ha ancora commesso alcun reato.
- Ma qui è in discussione il futuro stesso dell'Ordine, che è anche il nostro presente.
- Deve esserci pure un'alternativa.
- C'è, ma non è meno rischiosa...
- Parla!
- Potremmo stipulare una finta alleanza con l'organizzazione dei terrestri...


#56 - Un falso?

(Presente, base degli Scout, laboratorio)

Il capo degli Scout è adesso nel laboratorio della base.

- Il macchinario un falso? Abbiamo fatto tutto questo per un falso? È questo che voi illustri scienziati state cercando di dirmi?
- Signore...
- Cosa c'è adesso?
- Abbiamo ricevuto un messaggio dai Custodi.
- E come hanno fatto a rintracciarci nonostante la schermatura della base?
- Lo hanno lasciato sul corpo di uno dei nostri agenti, era l'ultimo ancora in missione nel tempo.
- Quello che avevo inviato nel 1984? Doveva confermare i nostri sospetti sulla presenza del bambino in una fattoria. Cosa gli è successo?
- Crediamo fosse ormai morto quando ha attraversato la finestra temporale, qualcuno gli ha sparato alla schiena con un fucile da caccia.
- Non sembra opera dei Custodi.
- La sua morte no, ma il messaggio è autentico: dicono che sanno dove trovare il macchinario, quello vero.
- E perché mai dovrebbero aiutarci? Cosa vogliono in cambio?
- Dobbiamo uccidere un uomo nel 2014.

#57 - Una vita in prestito

(2014, rifugio del Direttore)

Due Scout raggiungono la casa del Direttore.

- Sai perché siamo qui, vero?
- Non è merito vostro essere riusciti a trovarmi. So che la mia missione è terminata e ho disattivato la schermatura.
- Come facevi ad avere la nostra tecnologia?
- È stato l'ultimo regalo di un amico che un tempo era dei vostri.
- Dannato traditore!

Uno degli esploratori si accorge del macchinario.

- Anche questo è un regalo del tuo amico?
- Vedo che sei perspicace.
- Tra un po' m'implorerai di risparmiarti la vita e ti passerà la voglia di fare lo spiritoso!
- Ti sbagli, è tempo che restituisca questa esistenza in prestito. Avanti, fallo!

Il corpo del Direttore giace per terra.

#58 - Troppo facile!

(Presente, base degli Scout, sala comando)

Gli Scout tornano dalla missione nel 2014.

- Signore, abbiamo il dispositivo!
- E l'uomo?
- Lo abbiamo eliminato, così come aveva ordinato.
- È stato tutto troppo facile.

Il macchinario emette una luce molto intensa.

- Signore, registriamo un picco anomalo di energia, come quando il bambino attivava i poteri, ma l'impronta energetica è diversa.
- Maledizione!

#59 – Missione compiuta!

(Presente, base degli Scout, sala comando)


Il capo degli Scout comprende che la propria vita e quella dei suoi uomini è in grave pericolo.

- Sappiamo che sei qui, fatti vedere. Vogliamo solo parlare, non ti faremo del male.
- Siete degli sciocchi, anche volendolo, non potreste fare nulla contro di me.
- Chi sei?
- Esaudirò il desiderio di conoscenza che vi ha spinto sino a maneggiare forze che non siete in grado di controllare. Mi chiamano 'la voce', ma un tempo avevo una dimensione corporea come voi.
- Cosa ti è successo?
- Colui che ho allevato e amato come un figlio mi gettò in un fuoco eterno. Sapevo mi avrebbe tradito e così creai l'oggetto che conoscete come il macchinario affinché racchiudesse parte della mia energia vitale.
- Credevamo fosse un'invenzione di Nikola Tesla.
- Lo scienziato era una delle menti più illuminate del mio pianeta natale. Si sacrificò incarnandosi in questo tempo e spazio affinché la razza umana potesse evolvere, e non è stata la prima volta che qualcuno dei nostri lo abbia fatto. Gli affidai il dispositivo sapendo che un giorno sarebbe stato ritrovato da uno dei vostri.
- Il traditore!
- Non era un traditore, ma un uomo con un destino che nessuno di voi sarebbe stato in grado di affrontare. La funzione dell'oggetto era alterarne la struttura molecolare in modo tale che desse alla luce l'Eletto.
- Ti riferisci al bambino nato nel 1974?
- Sì, era necessario che nascesse come un umano: solo gli uomini possono amare a tal punto da sfidare le leggi stesse della vita. Un po' come fate voi alterando il continuum, ma questa volta per una buona causa.
- E quale sarebbe questa buona causa?
- Presto sarà la fine alla tirannia dei Custodi, e non solo qui sulla Terra.
- Il tuo rancore nei loro confronti ci pone dalla stessa parte.
- Ti sbagli, non c'è più alcuna parte da cui stare. Non per me, e neppure per voi. Avete contribuito all'adempimento della profezia, la vostra missione è compiuta! La mia non ancora.

Dal macchinario si sprigiona un'onda di energia: un solo istante ed è come se la base non fosse mai esistita.

#60 Un nuovo nemico

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il Consigliere entra nella sala del comando.

- Anziano, la base degli Scout è andata distrutta, e non siamo stati noi a farlo!
- C'è soltanto un essere in grado di un architettare un piano del genere: l'entità. Dovremmo essere felici perché i nostri nemici sono morti, ma la situazione potrebbe sfuggirci di mano.

#61 – Addio

(2014, appartamento dell'uomo)

L'uomo, tornato a casa da qualche giorno, apprende della morte del Direttore dal telegiornale.

Si sbagliava, adesso siamo soltanto io e la notte.

- Non sei solo, non lo sei mai stato.
- Saresti tu l'entità di cui mi ha parlato il Direttore? Dove eri quando avevo bisogno di te?
- Ci sono cose che devono accadere per un bene più grande.
- Anche lasciare che la mia ragazza si suicidasse?
- Il suo sacrificio non è stato vano.
- Mio padre, mia madre, il direttore, la mia ragazza, e chissà quante altre persone sono morte per questi dannati poteri che non ho mai voluto.
- L'ho voluto io...
- Perché! Dimmi perché! Dammi almeno una ragione.
- Lo farò: c'è un tempo prima del tempo, uno spazio che contiene ogni luogo, e tutto il resto è parte del flusso che da esso deriva.
- Cosa significa?
- Che dobbiamo raggiungere Altrove.

Un lampo illumina a giorno l'appartamento. Poi il buio.

#62 – Altrove (I)

(Oltre la notte, prima del giorno)

- Dove siamo?
- Questo è Altrove.
- Sembra un'enorme biblioteca, è qui che ha avuto origine ogni cosa?
- Ne è solo l'archivio. Anche se la percezione lineare del tempo t'impedisce di averne consapevolezza, tutto è già accaduto, anche il futuro.
- Perché mi hai portato qui?
- Non mi hai forse chiesto di mostrarti la ragione di quanto è successo? Cosa vedi davanti a te?
- C'è un grande corridoio, e tante stanze. Su ognuna di esse c'è una data. Assurdo! Tutte riportano quella del mio compleanno, il giorno in cui lei si è tolta la vita.
- Non è assurdo, entra...
- Non voglio rivivere quel momento.
- Dovrai farlo...

PsichiatraCuraTortaCompleannoVita normaleTi amo

L'uomo rivive tutto come in una sorta di fast forward.

#63 – Altrove (II)

(Oltre la notte, prima del giorno)

- È stato orribile!
- Lo so...
- Aspetta! Le realtà alternative di cui parlava il direttore; in una di queste stanze deve essere ancora viva! Devo trovarla.
- Non farlo!
- Non puoi fermarmi!

Qualche istante dopo

- Mio Dio, è morta in ognuna di esse. Il direttore mentiva.
- Diceva la verità...
- Ma se non sono riuscito a trovare la realtà alternativa in cui è ancora viva.
- Ricordi cosa disse in merito alla tua unicità?
- Già, la dannata eredità di mio padre: la missione è così importante che tutte le mie linee temporali convergono in una sola direzione. Tutto ciò che mi è successo doveva accadere e basta!
- Esatto, ma ciò non significa che alla donna fosse precluso compiere altre scelte.
- Vuoi dire che...
- Infatti! La verità è che hai cercato nel luogo sbagliato. Guarda lì...
- C'è un registro, e c'è il suo nome...
- Aspetta! A nessun essere vivente è concesso varcare la soglia della propria linea temporale ed innestarsi in quella di un'altra persona: devi sapere che ciò causerà in te altro dolore.
- Voglio farlo, nessun dolore è più grande di quello che già provo.
- Ci saranno momenti in cui crederai di essere da solo, tu e la notte...
- Questa l'ho già sentita, facciamolo!
- Ti accompagno alla sua stanza.
- Anche questa riporta la data del 6 febbraio, maledizione!
- Ma è la sua linea temporale. C'è un'altra cosa che devi sapere prima di raggiungerla...
- Ti ascolto, ma fa' in fretta...
- Chi incontrerai non è davvero la donna che conoscevi, ma il frutto di scelte diverse e questa volta non potrò venire con te.
- Ci incontreremo ancora?