giovedì 12 novembre 2015

#79 - Il processo (III)


(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Ascoltate anche le ragioni dell'Anziano, il direttorio chiede all'umano di pronunziarsi.

Mi è stato detto di non avere scelta, di non averne mai avuta. Eppure è a me che adesso chiedete di giudicare, ovvero scegliere chi sia il buono e chi il cattivo. A me che non sono un Custode come voi, ma solo un essere umano che vuole tornare dalla propria donna e dal figlio che sta per nascere. Credere alle parole dell'Anziano oppure a quelle dell'entità? Preferisco credere all'unico amico che abbia mai avuto, il Direttore. Mi disse che la rabbia non mi avrebbe aiutato nel compiere questa scelta, la prima in tutta la mia esistenza predestinata. La verità è che in questa storia non ci sono buoni e cattivi. Così come in noi umani convivono luce ed ombra, caos ed ordine, così è giusto che l'Anziano e la voce tornino a stare insieme al fine di ripristinare quell'equilibrio che tanto cercate.

Il portavoce del direttorio prende la parola.

Che sia rispettata la volontà dell'Eletto e che venga meno ogni ostilità tra noi Custodi. Per tale ragione, verrà ripristinato il Collegio originario. In merito all'Anziano, che la sua traccia energetica diventi una sola cosa con quella dell'entità che un tempo fondò il nostro Ordine: che il suo corpo venga quindi disgregato gettandolo nel fuoco che alimenta la stazione. Quanto a te, umano, c'è qualcosa che possiamo fare per te?

L'uomo è turbato dalla visione dell'Anziano, ora intento a supplicare la sua pietà, ma non esita a rispondere al portavoce.

Riportatemi a casa, alla vita che ho sempre voluto.