giovedì 5 novembre 2015

Capitolo VIII (64-72)


#64 - Nulla di buono!

(1997 alternativo, casa dei genitori della donna)

- Ma sei impazzita? I capelli blu?
- Sì, come la protagonista di quel film italiano.
- Non me ne frega niente! Adesso vai in bagno e te li lavi quei cazzo di capelli...
- Ho diciotto anni, lo hai capito?
- Ma questa è ancora la mia casa, e io sono ancora tuo padre; che figura ci faccio con una figlia che va in giro conciata in questo modo?
- Ecco mio padre: uno che pensa solo alla propria reputazione, il classico borghese di merda.
- Questo borghese si fa il mazzo tutto il giorno per mandare avanti questa famiglia. Ma no che non li capisci i sacrifici che faccio, pensi solo a te stessa.
- Con me non funzionano i tuoi ricatti emotivi. Sei riuscito a plagiare la mamma, non me.
- Non combinerai mai nulla di buono!

#65 – All'angolo del destino

(6 febbraio 2014 alternativo, nei pressi dell'appartamento dell'uomo)

La città è quasi identica a quella della linea temporale di provenienza dell'uomo. Ritorna all'appartamento in cui abitava con la ragazza, ma inutilmente: la donna di questa realtà non l'hai mai incontrato prima. Scende in strada, all'angolo con la caffetteria che un tempo frequentavano, e la rivede.

- Tu? Sei davvero tu?
- Io chi? Cosa hai da guardare?
- Scusa, non volevo fissarti, è che assomigli tantissimo ad una persona che conoscevo e...
- Lo stai facendo ancora...
- Scusa, hai ragione, mi chiamo...
- Ti sembro forse una da abbordare in strada?
- No, certo che no.
- E allora?
- È tutto così strano, non eri così...
- Cosa ne sai di come ero?
- Eri fragile, indifesa, forse per colpa di tuo padre.
- Sentimi bene, tu non sai un cazzo di me, sparisci!
- Non posso perderti ancora.
- Tu sei pazzo. Sarò io ad andarmene, e poi questo caffè è uno schifo.

La ragazza gettà il caffè in un contenitore, si allontana dall'uomo e attraversa la strada senza accorgersi che un'auto si avvicina a forte velocità.

#66 – Un'altra te!

(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo riesce a raggiungere la donna prima che venga investita. D'improvviso si ritrovano alla fattoria in cui è cresciuto.

- Hey, che cosa mi hai fatto? Come siamo finiti qui?
- Non potevo permettere che accadesse di nuovo!
- Cosa?
- Che morissi. Ti ho già perso una volta e non voglio perderti ancora.
- Tu sei completamente pazzo! Perché siamo finiti in mezzo alla campagna?
- No, non sono pazzo, o forse sì. L'unica cosa di cui sono sicuro è che ti amo, o almeno amavo un'altra te.
- Un'altra me?
- È complicato da spiegare e non so neppure perché siamo arrivati alla fattoria in cui sono cresciuto. Forse perché è il luogo che un tempo ero abituato a chiamare casa.
- Sarà anche casa tua, ma non la mia: riportami indietro.
- Vieni, credo sia ancora qui...
- Ho detto che voglio tornare a casa!
- Ti ci riporto, ma devo prima capire se...
- Niente 'se' e niente 'ma', sono già stata in galera, non provocarmi o ti spacco la faccia.
- In galera? Ho sempre pensato che in te vi fosse l'animo di una ribelle. Nell'altra te volevo dire, va bene, lascia perdere.

#67 – Rispetto!

(1999 alternativo, carcere femminile)

La donna, giunta in carcere, attraversa il corridoio scortata da due secondini.

- Hey, guardate, ne hanno portato una nuova.
- È così bella che scommetto diventerà presto la fidanzata del capo.
- Quella stronza della n°9?
- Zitta! È lei che comanda qui.

Poco dopo essere entrata nella sua cella.

- E tu perché sei dentro?
- Chiedilo a loro, ci deve essere stato un errore, ho solo ripreso ciò che mi apparteneva da un tizio.
- L'ho chiesto a te, e non usare questo tono con me. Sei appena arrivata e devi capire che il rispetto qui dentro fa la differenza tra una bella ragazza ed una con il volto sfregiato.
- Sei tu a non aver capito: io rispetto solo le mie regole!

La donna sferra un pugno alla sua compagna di cella.

#68 - La capsula del tempo

(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo e la donna sono nel granaio.

- Tutta questa messa in scena per portarmi qui? L'ho già fatto in un granaio, non è poi un posto così originale.
- Non ho mai violentato nessuno, tranquilla.
- Tranquillo tu! Nessuno mi dice di stare tranquilla, chiaro?
- Scusa. A pensarci, è da tanto che non lo facciamo; che non lo facevo con lei. Nell'ultimo periodo aveva un forte esaurimento nervoso.
- L'esaurimento nervoso verrà a me se non mi dici perché siamo qui.
- Da bambino, avevo seppellito una scatola di latta con tutti i miei tesori, era la mia capsula del tempo. Dovrebbe essere ancora da qualche parte: questa è una delle tue possibili vite, ma io ne ho avuto una sola e non credo sia cambiato nulla in questo luogo.
- Adesso mi fai davvero paura.
- Lo so, scusami, ma lascia che trovi la scatola e tutto sarà più chiaro. Almeno così dicono sempre a me quando non ci capisco nulla.

#69 - Caro diario

(Natale 1984, fattoria)

24 dicembre 1984

Caro diario,
è Natale e sono venuti mia sorella e mio fratello. Ho fatto una scommessa con il mio nipote di 6 anni. L'altro è troppo piccolo e piange sempre. Non mi diverto a giocare insieme a lui. Mio nipote dice che Babbo Natale esiste, ma io non ci credo più. Io sono grande, ho 10 anni. L'ho portato nella camera di papà. Il mio di papà. Lui lo chiama nonno. Abbiamo guardato sotto il letto, ma non c'erano i regali. La mamma ci ha scoperto e ha detto di andare a giocare in cucina. Mio nipote non smetteva di prendermi in giro. Si è messo a saltare urlando Babbo Natale esiste, Babbo Natale esiste, Babbo Natale esiste. Ero arrabbiato e sono uscito fuori. Ho visto una cosa strana. Un uomo tutto vestito di nero parlava con mio fratello quando ho ascoltato il rumore di uno sparo. Sembrava il rumore del fucile di papà. L'uomo è caduto per terra. Papà e mio fratello lo hanno portato nel granaio e sono subito tornati in casa. Hanno detto che voleva fare del male a Babbo Natale. Adesso è tutto a posto. Avremo tutti i nostri regali. Babbo Natale esiste e io ho perso la scommessa.

25 dicembre 1984

Caro diario,
dopo pranzo ho giocato a palle di neve con il mio nipote di 6 anni. È una schiappa perché si fa  colpire sempre. Poi si è messo a piangere e mia sorella lo ha portato in casa. Era arrabbiata con me perché dice che prende freddo e poi si ammala. Allora sono rimasto fuori a giocare e poi sono andato nel granaio. La porta era sbarrata, ma sapevo come entrare. A me basta pensare di essere in un posto e subito mi trovo lì. Mamma dice che non lo devo fare perché è pericoloso. Anche papà non vuole. Se lo scopre mi picchia con la cinghia. Nel granaio c'era il corpo dell'uomo tutto vestito di nero. Sono grande ormai, lo so che era morto e che non stava dormendo. Poi è arrivato un mostro tutto vestito di bianco. Aveva la testa di un cane e il corpo di un uomo. Ha lasciato un biglietto sul corpo e lo ha fatto sparire in un lampo. Un altro lampo e non c'era più neanche il mostro. Ecco perché adesso metto il ciondolo nella capsula del tempo. Quella nessun mostro può aprirla. Dicono che era di mia madre, la mia prima madre, ma non me la ricordo più. Adesso devo andare, mamma mi chiama.

#70 – Era tutto vero!

(6 febbraio 2014 alternativo, fattoria)

L'uomo richiude la scatola, ma porta via con sé il diario ed un ciondolo.

- Mi hai portato sin qui per farmi leggere il diario di quando eri bambino?
- No, volevo un'ulteriore conferma del mio destino.
- E quale sarebbe il tuo destino? Scoprire che Babbo Natale non esiste o salvare l'umanità da mostri con la testa di cane?
- Non lo so ancora.
- Che Babbo Natale non esiste?
- L'unica cosa che so è che devo salvarti.
- Basta! È la storia della mia vita: tutti gli uomini che incontro, presto o tardi, se ne escono con il classico 'io ti salverò!'. Grazie, ma preferisco salvarmi da sola.
- La voce mi ha anche detto che...
- La voce? Allora è vero che sei pazzo, senti pure le voci! Ok, ci rinuncio a capirti, ma almeno sai come tornare o dobbiamo fare l'autostop? L'ultima volta ho dovuto fare un occhio nero ad un camionista.
- La te che conoscevo non sapeva fare a botte.
- Non so la tua me, ma io detesto gli uomini che ci provano; bello quel ciondolo...
- Oggi è il mio compleanno, ma il mio regalo sei tu, tieni.
- Non farti idee strane, chiaro? Non sei il mio tipo, ma sei gentile. Completamente pazzo, ma gentile.

#71 – I liberatori

(Tempo presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

In tutta la stazione dei Custodi risuona l'allarme.

- Cosa sta succedendo?
- Anziano, il diagramma dell'allineamento è impazzito: segnala anomalie in tutta la stazione e sembra che questa volta l'origine sia l'area dello zoo dove c'è la gabbia dell'umano.
- Questo è opera dell'entità. Presto, controllate dove si trova la sua traccia energetica. Non può essere sparita nel nulla.

Entrano i Custodi della fazione dei liberatori.

- Anziano, questo non è più il suo posto!
- Come vi permettete?
- Lei è l'unico a non voler capire ciò che è chiaro a tutti ormai: quell'uomo è l'Eletto e deve tornare nel suo spazio-tempo. Il nostro compito è terminato.

#72 – Insieme

(4 febbraio 2015 alternativo, appartamento dell'uomo)

È trascorso quasi un anno dal loro incontro. L'uomo e la donna vivono insieme.

- Voglio dirti una cosa...
- Che mi ami e che sono l'uomo della tua vita?
- Devo mentire? Devo proprio?
- Certo che tu romanticismo zero. Pensavo che adesso che...
- Volevo dirti che ho riletto il tuo diario.
- Uffà, avrei fatto meglio a lasciarlo sotterrato nel granaio, adesso sai tutto di me.
- Non ho certo bisogno di un diario per conoscerti: sei così ingenuo che basta guardarti negli occhi per capire come sei fatto.
- Lo devo prendere come un complimento?
- Fai tu...
- Ecco, ci casco sempre.
- Dannazione!
- Cosa c'è adesso?
- Non ho fatto la spesa!
- Possiamo ordinare qualcosa.
- No, lo sai cosa ha detto il dottore, al bambino potrebbero fare male le schifezze che di solito mangiamo quando non hai voglia di cucinare. C'è un supermercato sempre aperto non molto lontano da qui.
- Va bene, ho capito, ci vado io. Hai visto le chiavi dell'auto?
- Avrai anche i tuoi poteri magici, ma dimentichi sempre tutto: sono lì, sulla scrivania.