sabato 26 settembre 2015

Capitolo I (1 - 9)

I'm the one who guided you this far
(Genesis, Guide vocal)


#1 - L'arrivo

(
Presente, stazione dei Custodi, area di contenimento)

Un uomo è in una cella, non ricorda come sia arrivato sin lì.

Dove mi trovo?, chiede ad una creatura vestita di bianco, ma non riceve risposta. Poco dopo viene sedato.


#2 - L'Anziano

(Presente, stazione dei Custodi, la sala del comando)

L'Anziano illustra agli altri Custodi il crimine commesso dall'uomo.

C'è un tempo prima del tempo, uno spazio che contiene ogni luogo, e tutto il resto è parte del flusso che da esso deriva. Ma a nessuno è concesso oltrepassare i confini della propria vita: l'uomo che ha trasgredito deve essere punito. Adesso andate e portatelo a me.

#3 - I Custodi

(
Presente, stazione dei Custodi, area di contenimento)

Due esseri vestiti di bianco escono dalla sala del comando e si recano dal prigioniero.

- Come ci sarà riuscito?
- Neppure l'Anziano lo sa, ma alcuni dicono che la profezia stia per avverarsi.
- Pensi sia l'Eletto?
- Sarebbe la fine del Collegio e di noi Custodi.
- Dove si trova adesso?
- È nella cella n°11, nessuno è mai evaso da lì.
- Se è in grado di alterare le linee temporali, potrebbe però danneggiare i nostri sistemi di difesa.

Nei pressi della cella.

- Aspetta! Non senti questo rumore anche tu?
- Sì, ma forse non è ancora troppo tardi, entriamo!

#4 - Cella n°11

(
Presente, stazione dei Custodi, area di contenimento)

L'uomo è in uno stato di sedazione, ma c'è una voce nella sua testa.

Tu che non vedi,
tu che non senti,
tu che ora rimani muto:
ricorda, adesso ricorda!

#5 - Casa

(Nella mente del prigioniero)


La cena è pronta, venite a tavola!, è la madre a parlare adesso, non più quella voce ascoltata pochi istanti prima. Rivede se stesso come al rallentatore: in giardino a giocare con il suo primo gatto; nella stanza da letto con la sua prima ragazza, quella volta che i genitori erano usciti; nello scantinato ad appendere il poster del suo primo concerto e il libro del suo primo esame all'università, tutto scarabocchiato con i suoi appunti. Nella sua mente, è un continuo ritrovarsi sempre all'inizio di qualcosa, ma senza mai sentirsene davvero parte sino in fondo.

#6 - Oltre il velo

(
Presente, stazione dei Custodi, stanza di controllo adiacente alla cella)

Un Custode e il suo assistente sono intenti a monitorare le onde cerebrali del prigioniero.

- Signore, guardi le sue onde cerebrali.
- Spostati, fammi vedere: nulla, non c'è traccia del suo passato!
- Eppure l'attività cerebrale è in crescita esponenziale, tanto da rischiare un sovraccarico.
- Non mi importa! Temo molto di più l'ira dell'Anziano: è a me che ha dato il compito di estrarlo dalla linea temporale che ha alterato e di portarlo qui. Dobbiamo capire cosa lo abbia spinto ad un gesto simile; aumenta l'energia.
- Signore...
- Se non lo fai tu, lo farò io: ecco, livello di potenza 5!

Entrano i due Custodi provenienti dalla sala del comando, attirati dal rumore proveniente dalla stanza: il dispositivo di lettura delle onde cerebrali ha raggiunto ormai la massima intensità. 

- Fermatevi o ci ucciderà tutti!
- Siete arrivati finalmente. Cosa ha detto l'Anziano?
- Nulla che tu non sappia già: deve essere punito per aver sfidato le leggi della vita.
- Perché dovrei fermarmi allora?
- Perché forse è lui l'Eletto.

#7 - Nel velo

(1980, nella mente del prigioniero)

I Custodi non possono leggerne la mente, ma l'uomo ricorda di quando aveva circa 6 anni.

- Sei un bambino speciale, lo sai, vero?
- Lo dici solo perché sei la mia mamma...
- È la verità! Un giorno, quando sarai più grande, lo capirai.
- Quando sarai più grande, quando sarai più grande, quando sarai più grande, uffa!
- Tutti i bambini vorrebbero essere grandi, ma non immagini quanti grandi vorrebbero tornare bambini.
- Guarda mamma, c'è un signore tutto vestito di nero, proprio lì...
- Andiamo, si è fatto tardi...
- Mamma!
- Andiamo ho detto, dai stasera ti faccio le crêpes.
- Che bello!

Dopo cena, i genitori discutono in salotto.

- Si è addormentato?
- Sì, adesso possiamo parlare.
- Cosa è successo?
- Ha visto uno di loro, e non era lontano da scuola.
- Dici che...
- Sì, purtroppo è arrivato il momento che temevamo.
.

#8 - Il macchinario (I)

 (1980, nella mente del prigioniero)

Il bambino, svegliatosi d'improvviso, adesso ascolta di nascosto i discorsi dei genitori, ma non comprende il reale senso delle loro parole.

- È la cosa giusta?
- Dobbiamo proteggerlo, non possiamo permettere che lo trovino.
- Ma così lo perderemo per sempre...
- Tornerà ad essere un bambino come tutti gli altri, sempre meglio che condannarlo a dei poteri che nessuno può controllare. Vuoi che trascorra tutta la vita a fuggire da chi ne vorrebbe fare una cavia da laboratorio?
- Sei sicuro che non ricorderà nulla di tutto questo?
- Forse rimarrà qualche traccia in una remota area del suo cervello, ma è al suo futuro che dobbiamo pensare, non al passato.
- Sarà doloroso?
- Ho trascorso ogni giorno degli ultimi sei anni a cercare di capire il funzionamento del macchinario, ma l'unica cosa che so è che il processo è indolore.
- Non voglio fargli questo...
- Dobbiamo farlo, adesso!

#9 - Memoria profonda 

 (1980, nella mente del prigioniero)


È mattina, e la madre lo prepara come per andare a scuola.

- Mamma, vado a prendere la cartella.
- Non ti servirà, oggi non ti porto a scuola.
- Che bello!
- Papà ed io abbiamo deciso di fare un gioco tutti insieme.
- Che gioco?
- Vieni in salotto, così te lo mostro.
- Eccolo qua, il mio bimbo speciale.
- Papà, mamma ha detto che faremo un gioco.
- Sì, ma devi sederti qui e chiudere gli occhi, e non sbirciare, promesso?
- Promesso!

Il padre fa segno alla moglie di prendere la siringa.

- Adesso conta sino a tre.
- Uno, due, tre... ahi!
- Hai aperto gli occhi, non vale. Dai, riproviamo adesso.
- Va bene pap...
- Ecco, si è addormentato. Colleghiamolo al macchinario.

Un'ora dopo.

- Fatto, quando si sveglierà non ricorderà più nulla.
- Neppure di noi, della sua mamma e del suo papà?
- Purtroppo no. Ne abbiamo già discusso, lo facciamo per il suo bene.
- È stata una follia! Chi si prenderà cura di lui adesso?
- Ho chiamato l'istituto, lì sarà al sicuro.
- È di nostro figlio che stai parlando, lo capisci o no? Te lo immagini lì, da solo, privo di memoria? Maledetta me che te l'ho permesso!
- Amore, ormai sono sempre più vicini. Un giorno, forse una settimana al massimo, e troverebbero il modo di rapirlo.
- E ora?
- Tra qualche minuto arriverà il nostro amico, prendi la valigia.
- Addio amore mio, spero che un giorno ci perdonerai per averti fatto questo.