(Agosto del 1973, casa degli sposi)
- Caro, hanno bussato alla porta, puoi andare tu? Ho ancora i capelli bagnati...
- Sì, non preoccuparti tesoro.
L'uomo apre la porta.
L'uomo apre la porta.
-
Buongiorno,
chiedo scusa se la disturbo, ma la mia auto si è bloccata proprio
davanti casa sua. È come se l'impianto elettrico fosse
impazzito improvvisamente e ora non c'è verso di farla ripartire. Potrebbe aiutarmi?
- Certo...
La donna scende in salotto.
- Chi è?
- Cara, un uomo con l'auto in panne.
- Perdoni mio marito, con questo caldo non le ha offerto neppure un bicchiere d'acqua.
- Mia moglie ha ragione, prego, entri...
- Siete molto gentili, grazie. (Guardando la donna) Il vostro primo figlio?
- Ah, si vede così tanto? Sono al terzo mese, abbiamo da poco saputo che è un maschietto.
- No, non tantissimo, ma ho una certa esperienza. Sono il direttore di un orfanotrofio e l'istituto offre anche assistenza a donne che non possono tenere i loro bambini.
Nel viale di casa, poco dopo.
- Ecco, l'auto è a posto.
- Davvero non so come ringraziarla.
- Si figuri, le auto sono come le donne, a volte fanno i capricci, ma non facciamoci sentire da mia moglie.
- Le lascio il mio biglietto da visita, mi piacerebbe se ci rivedessimo. Vostro figlio è un bambino fortunato.
- Speriamo sia davvero così.
È notte, l'uomo viene nuovamente svegliato da 'la voce'.
- È lui!
- Lui chi?
- L'uomo che oggi hai incontrato salverà tuo figlio.