mercoledì 21 ottobre 2015

#54 – Un altro te, un altro me?


(2014, rifugio del Direttore)

Fu allora che io e tuo padre stipulammo un patto: ci saremmo protetti l'un l'altro e mi sarei preso cura di te se gli fosse accaduto qualcosa. Non sono riuscito a salvarlo, purtroppo. Anzi, sono stato io ad essere salvato grazie a lui.
Stai parlando di come sei sopravvissuto al tuo stesso suicidio?
Sì. Gli Scout trovarono davvero il cadavere di un uomo identico a me, ma proveniva da un'altra linea temporale: un altro me, ma assassinato con un colpo alla testa poche ore prima, forse in una rapina.
Un'altra linea temporale? Un altro te? Mi sembra d'impazzire...
Lasciami finire. Fu 'la voce' ad operare lo scambio dei corpi, dandomi così la possibilità di portare via il macchinario ed iniziare una nuova vita. Io mi limitai a sparare un colpo fuori la finestra affinché, sentendo il rumore, tutti mi credessero morto. Ed è stata lei ad informarmi che la tua ragazza era morta e che era giunto il momento di addestrarti.
Ho trascorso con te molto tempo, ho ascoltato le tue storie, ho provato con tutte le mie forze a credere che fossero vere, ma mi sembra tutta una follia.
Non lo è. Ascolta, prova ad immaginare che ogni scelta crei una diversa linea temporale, o realtà alternativa, se preferisci. Hai presente il paradosso del gatto di Schroedinger?
Non sono mai stato molto bravo nelle materie scientifiche, ma avevo un bellissimo gatto rosso quando vivevo nella fattoria; va bene, la smetto, continua...
La tua ragazza è ancora viva, ma in un'altra linea temporale. Il problema è capire quale sia stata la scelta che ne ha determinato la sopravvivenza. E il macchinario non ti servirà: i tuoi poteri sono stati risvegliati, anche se non credi ancora in te stesso.
Se quanto dici sulle realtà alternative è vero, esiste anche un altro me che è riuscito a fermarla prima che si gettasse nel vuoto.
Purtroppo no. Hai il dono dell'unicità perché il tuo destino è troppo importante: è questa l'eredità del tuo padre naturale.
Vuol dire che non ho mai avuto la possibilità di scegliere? Che tutto quanto mi è accaduto doveva succedere e basta? Che la mia ragazza era destinata a morire? E me lo chiami dono? Bella eredità che mi ha lasciato il paparino.
Non ti permetto di parlare così di tuo padre! Quanto è successo ha una ragione...
Già, rendere la mia esistenza un inferno...
No, affinché tu un giorno possa spingerti ad oltrepassare i confini della vita. Ciò darà luogo ad una serie di eventi che cambieranno il futuro di tutti quanti noi: tutto è già accaduto, futuro compreso! Forse ti ho raccontato anche troppo, ma so che adesso il mio compito è terminato. Ricorda, verranno momenti in cui penserai di essere da solo, soltanto tu e la notte, ma sarà allora che verrà in tuo aiuto l'entità. E sarà lei a guidarti in questo viaggio.
È un addio?
Temo di sì.
Allora tienilo tu questo coso, non lo voglio, mi ha già rovinato la vita abbastanza.