giovedì 15 ottobre 2015

Capitolo V (37-45)


#37 – Stanno per arrivare!

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

L'uomo è ancora nella capsula.

- Adesso conosci anche la storia degli Scout, ma non posso raccontarti altro, stanno per arrivare....
- Chi?
- I Custodi.

In presenza dell'Anziano, uno degli addetti alla stasi del prigioniero esegue l'apertura della capsula.

- Dove mi trovo?
- Piano, non si alzi così in fretta, è stato immobile molto a lungo.
- Perché siete tutti vestiti di bianco, siete medici?
- Non proprio; qual è l'ultima cosa che ricorda?
- Era notte, guidavo, e poi nulla più.

L'Anziano si rivolge all'addetto.

- Fallo accomodare e poi lascialo e me, voglio parlargli in privato.
- Come desidera.

#38 – L'interrogatorio

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

L'Anziano e l'uomo sono l'uno di fronte all'altro.

- Immagino voglia sapere cosa le è successo.
- Chi è lei?
- Sono l'Anziano.
- Perché mi trovo qui?
- Non ricorda cosa ha fatto?
- Stavo guidando e...
- No, non è a questo che mi riferisco. Conosce la donna in questa foto?
- È della polizia?
- No, anche se ciò che faccio è mantenere l'Ordine. Sono qui per aiutarla.
- E come?
- Facendole ricordare la donna.
- L'ho già detto a quello di prima. Stavo guidando e...
- D'improvviso si è ritrovato qui, lo so.
- Allora siete stati voi a rapirmi...
- Non è stato rapito, ma sottratto dalla linea temporale che ha alterato.
- Non capisco...
- Presto tutto le sarà più chiaro. Farò disporre che venga portato in un ambiente più confortevole. Continueremo la nostra conversazione in un altro momento.

L'Anziano chiama il Consigliere e ordina il confinamento del soggetto in un'altra area della stazione.

#39 – Il consigliere (I)

(Presente, stazione dei Custodi, lo zoo)

L'uomo è in una stanza dal tipico arredamento terrestre. Non sa di essere nello zoo dei Custodi, ove creature di altri mondi sono rinchiuse per essere osservate in un ambiente quanto più simile possibile a quello naturale. Il Consigliere gli fa visita.

- Posso entrare?
- Ormai è qui, faccia come le pare.
- Deve sembrarle tutto molto strano, e agli occhi di un umano immagino lo sia...
- Lei non è umano?
- Ne ho l'aspetto, e anche tutti gli altri qui. Ma solo perché le nostre reali sembianze potrebbero turbarla.
- Guardi, non ci casco. Non ho mai creduto a quelle storie sui rettiliani che girano su internet.
- Mai sentito parlare di rettiliani, a dire il vero. E se le dicessi che anche gli esseri umani sono extraterrestri? Crede che la vita abbia avuto origine sul pianeta Terra?
- Me lo dica lei...
- C'è un tempo prima del tempo, uno spazio che contiene ogni luogo, e tutto il resto è parte del flusso che da esso deriva: è così che l'Anziano ci ha raccontato l'origine della vita.
- Perdoni la franchezza, ma non ci ho capito molto. Credo solo che l'Anziano sia uno importante qui.
- L'Ordine ha una gerarchia e sì, ha ragione, è quello che voi definireste il capo.
- Mi ha accusato di aver alterato la mia linea temporale, ma non so di cosa stia parlando.
- Accade a volte che l'estrazione causi la perdita della memoria.
- Estrazione? Cattura vorrà dire...
- Se la può confortare, non c'è stato nulla di personale. Ora devo andare, un addetto provvederà ai suoi bisogni.

#40 – Il consigliere (II)

(Presente, stazione dei Custodi, sala del comando)

Il Consigliere torna dall'Anziano.

- Anziano, l'uomo è sincero, davvero non ricorda cosa ha commesso.
- Dobbiamo riportarlo indietro...
- Sulla Terra? E se fosse davvero l'Eletto?
- Non è a casa che intendo rimandarlo, ma fare in modo che ricordi della donna. Gli umani sono creature irrazionali e non sarà difficile creare in lui uno shock emotivo. Solo allora scopriremo se è davvero l'Eletto o meno.
- Ottimo piano, ma come? L'esperimento nella sala di controllo è fallito, anche se l'intensità del segnale era al massimo livello.
- Questa volta sarà l'entità ad aiutarci, sarà costretta a farlo.

#41 – La voce e l'Anziano

(Presente, stazione dei Custodi, nucleo energetico)

L'Anziano ha raggiunto il nucleo energetico della stazione, ove neppure gli altri dodici Custodi hanno il permesso di accedere. Esegue il rituale d'invocazione dell'entità conosciuta come 'la voce'.

- Ecco il mio bambino sperduto che m'invoca.
- Erano secoli che nessuno mi chiamava così.
- È ciò che eri e ciò che sei rimasto, un bambino sperduto.
- Hai trascorso troppo tempo qui, sono cambiate molte cose da allora. Ti ho invocato perché abbiamo un problema...
- Sei venuto a chiedere il mio aiuto? A me? A chi ti ha salvato dal tuo pianeta morente; a chi ti ha amato come un figlio e insegnato ogni cosa; a chi ha fondato l'Ordine e ti ha messo a capo di esso; a chi hai ripagato gettandone il corpo in questo fuoco eterno?
- Eppure sei ancora vivo, o sbaglio?
- Solo perché la morte non esiste, non certo per la tua misericordia. Mi avresti annientato se ne avessi avuto la possibilità. Di me è rimasta la mera traccia energetica, ma sono più forte da quando ho raggiunto la consapevolezza di essere parte del tutto.

L'energia del nucleo scorre lungo una torre che attraversa l'intera stazione. Nonostante lo spessore delle pareti, le radiazioni sono molto forti in quest'area. L'Anziano non può rimanervi ancora a lungo.

- A differenza di te, presto tornerò alla sala del comando. Pensaci, potrei liberarti se lo volessi. Sai che non sarebbe così difficile trovarti un nuovo corpo; cosa ti lega a questa prigionia?
- Quello imprigionato in questo luogo sei tu, non io: sei fermo all'idea di te stesso. Credevo che un giorno saresti potuto diventare grande, con o senza di me, e invece sei rimasto il mio bambino sperduto.
- Il tuo bambino sperduto ha il potere di invocarti, salvarti, oppure lasciarti all'oblio...
- Mi sono divertito ad osservarti mentre praticavi quello stupido ed inutile rituale, ma sono io ad averti concesso di parlarmi: entrambi sappiamo che il momento è arrivato.

Il colore del flusso di energia diventa sempre più intenso.

- Ti riferisci all'Eletto? Presto la tua profezia apparirà finalmente agli altri per ciò che è davvero: un mucchio di menzogne!
- Scrissi la profezia prima che nascessi, prima ancora di salvarti portandoti via dal tuo pianeta natale.
- Quello che gli esseri della tua specie vollero annientare senza alcuna pietà.
- Non poteva andare diversamente, lo sai. Tutto è già accaduto, futuro compreso, e questo puoi comprenderlo anche tu che non possiedi la visione ultima delle cose.
- Avresti potuto condividerla con me, se lo avessi voluto. Puoi ancora farlo.
- Ciò che consideri un dono, in realtà, è una condanna. Non potevo farti questo, meglio la tua collera e la disgregazione del mio corpo fisico. Ora ti chiamano l'Anziano, ma mi rattrista molto osservare che non hai ancora raggiunto la consapevolezza del prezzo della conoscenza, e del potere che da essa deriva.
- Parole di un essere che ha perso il suo potere, non puoi biasimarmi se le trovo poco credibili.
- Guarda a cosa mi ha portato il potere, ad alimentarmi dello stesso fuoco che mi ha quasi distrutto...
- Non ti riconosco più. Non eri tu a sostenere l'importanza dell'equilibrio universale? Vuoi davvero che un umano qualunque distrugga tutto ciò per cui abbiamo lottato?
- Ciò che l'Eletto distruggerà è solo la tua idea di equilibrio, e non permetterò che nulla si frapponga tra lui e la missione che deve compiere.
- Eppure le sorti di quella razza non ti erano così a cuore in passato. Certo, fummo noi a modellarne il DNA, a donare loro la conoscenza, ad ispirare le religioni in cui ancora ripongono fede. Ma quanti umani siamo stati costretti a sterminare proprio in nome dell'idea di equilibrio che oggi rinneghi? E su altri pianeti la nostra ingenerenza è stata anche maggiore.

L'entità concentra la propria energia in un punto dello spazio e appare dinanzi agli occhi dell'Anziano con le sembianze di un tempo.

- Guardami! Guardami ho detto! Come è possibile, dopo migliaia di anni, che tu non abbia ancora compreso il male che abbiamo commesso? Come puoi ancora pensare di avere il potere di vita e di morte su altri esseri viventi? Siamo tutti figli dello stesso universo ed è tempo di pagare per i nostri errori.
- Su una cosa avevi ragione: con o senza di te, io sono destinato alla grandezza e tu al fallimento.
- Te lo ripeterò per l'ultima volta: tutto è già accaduto, futuro compreso, e qualunque cosa farai sarà funzionale all'adempimento della profezia.

 L'entità torna al suo stato di pura energia e l'Anziano lascia il nucleo della stazione.

#42 – Sono stato io

(Presente, stazione dei Custodi, lo zoo)

L'entità torna a comunicare con l'uomo.

- Sei in pericolo...
- Lo immaginavo, questo ambiente è così irreale: sembra una gabbia.
- Lo è!
- Allora tirami fuori da questo dannato posto!
- Sarà doloroso...
- Cosa?
- Ricordare...
- Un'altra volta in quella capsula non ci torno!
- Non ce n'è bisogno. Donandoti parte della mia energia, riattiverò la memoria andata perduta a causa dell'estrazione.
- Come quando il mio padre naturale mi collegò al macchinario?
- Non fu davvero tuo padre ad attivarlo...
- Vuoi dire che sei stato tu a...
- Approfittai del tuo stato d'incoscienza, quello sì causato da tuo padre, per impedire che usassi i tuoi poteri...
- I miei poteri?
- Presto tutto ti sarà più chiaro, ma dovrai rivivere la sofferenza che ti ha spinto sin qui.
- Sono stufo di sentirmi dire che presto sarà tutto più chiaro, non lo è affatto!

#43 - Sveglia che è tardi!

(4 febbraio 2014, appartamento dell'uomo)

- Amore, come ti senti oggi?
- Lo sai che a quest'ora non ho voglia di parlare, e non chiamarmi amore.
- Scusami. Dai, vado a preparare la colazione...
- Non ho fame...
- Devi mangiare qualcosa, lo ha detto anche il dottore...
- Esci, ho solo voglia di dormire un altro po'...
- Ma è tardi...
- Esci ho detto!

#44 – Traumi


(5 febbraio 2014, appartamento dell'uomo)

- Sei una buona a nulla, non combinerai nulla nella vita: ecco cosa diceva sempre mio padre.
- Si sbagliava, era un uomo malato...
- Invece aveva ragione, lo stronzo.
- Tesoro, sei solo molto stanca. Vedrai che presto starai meglio, il dottore...
- Il dottore, il dottore, il dottore! Basta, non ci voglio andare più da quello psichiatra di merda...
- Ne abbiamo discusso, è importante che tu ci vada.
- Balle! Quelle dannate pillole mi stanno uccidendo! La mia vita è uno schifo, e adesso non ricordo neppure perché sono finita a stare con uno come te.
- Non parlarmi così, lo sai che ti amo.
- Che cosa ami di me, avanti, dillo!
- La tua unicità, è questo che mi ha fatto innamorare di te.
- Ci sai fare con le parole, lo riconosco, ma non m'incanti più!

#45 – No!

(6 febbraio 2014, appartamento dell'uomo)

Tesoro, sei in casa?

Poco dopo si accorge che la donna è fuori in balcone.

- Cosa cazzo stai facendo?
- Lasciami in pace! Io sto male!
- Parlerò con lo psichiatra, ti darà una cura diversa, vedrai che starai meglio, torna dentro...
- Neppure la torta del tuo compleanno sono riuscita a prepararti, non valgo niente...
- Non dire così. Non m'importa della torta, sei tu ciò che voglio...
- Meriti di meglio, qualcuna che ti sappia dare ciò di cui hai bisogno: una vita normale...
- Non m'interessa avere una vita normale, voglio una vita con te; rientra dentro, ti prego...
- L'unico dono che posso farti è liberarti di una come me.
- Dammi la mano, amore...
- Non m'importa più niente. Sono morta così tante volte che questo non cambierà le cose...
- Importa a me! No!